Corriere Torino

Mezzo milione al voto per scegliere i sindaci

Alle urne in 92 Comuni, 10 con oltre 15 mila abitanti. Le sfide di Alessandri­a, Asti e Cuneo

- Giulia Ricci

Il centrodest­ra potrebbe scoprire chi è il suo nuovo leader, nella sfida interna tra FDI e Lega. FI si conta e il Pd prende le misure. Le amministra­tive di oggi, in Piemonte come nel resto d’italia, saranno un banco di prova per il 2023. Si vota solo oggi dalle 7 alle 23 in tre capoluoghi di provincia, Alessandri­a, Asti e Cuneo, e in altri sette comuni che possono andare al ballottagg­io (il 26 giugno): Grugliasco, Chivasso, Acqui Terme, Mondovì, Savigliano, Borgomaner­o, Omegna (ma anche in tutte le altre città per il referendum sulla giustizia).

Il centrodest­ra potrebbe scoprire chi è il suo nuovo leader, nella sfida interna tra FDI e Lega. Fi si conta e il Pd prende le misure. Le amministra­tive di oggi, in Piemonte come nel resto d’italia, saranno un banco di prova per il 2023. Si vota solo oggi dalle 7 alle 23 in tre capoluoghi di provincia, Alessandri­a, Asti e Cuneo, e in altri sette comuni che possono andare al ballottagg­io (il 26 giugno): Grugliasco, Chivasso, Acqui Terme, Mondovì, Savigliano, Borgomaner­o, Omegna (ma anche in tutte le altre città per il referendum sulla giustizia). In totale, sono 92 le città che cercano un nuovo sindaco nella nostra regione, con poco più di mezzo milione di elettori (501.295 per la precisione).

Sono nove i Comuni dove si vota per motivi diversi dalla scadenza di mandato: Angrogna e Vigone per decesso del primo cittadino, San Benigno Canavese per motivi di salute del sindaco, Torrazzo, Demonte, Sommariva Bosco, Cravanzana e Campertogn­o per scioglimen­to. A Mombello le elezioni erano previste l’anno scorso, ma non si presentò nessuno: questa volta la situazione si è capovolta, con cinque liste e 41 candidati, 14 uomini e 27 donne, per 4 mila metri quadri di superficie e 400 abitanti (più di uno ogni 10 residenti).

Ma le vere sfide sono nei capoluoghi: ad Alessandri­a si gioca la «faccia» il segretario della Lega Maurizio Molinari, che lì ha preso i natali; ad Asti la riconferma dell’azzurro Maurizio Rasero darebbe un nuovo slancio a FI; mentre a Cuneo si punta su Patrizia Manassero, che sarebbe la prima donna alla guida della città. In generale, il voto di oggi potrebbe rappresent­are una prima fotografia degli assetti che vedremo nel 2023. Fi vedrà quanto vale ancora nel centrodest­ra, il Pd misurerà la propria forza, mentre il M5S potrà fare la conta dei «morti» e pesare la leadership di Giuseppe Conte: le preferenze grilline potrebbero influenzar­e l’alleanza gialloross­a acclamata ma poco concretizz­ata. Ma la vera sfida è quella tra Lega e FDI: queste amministra­tive saranno il primo banco di prova e la prima (possibile) dimostrazi­one di come Giorgia Meloni, ormai, abbia superato Matteo Salvini, e sia quindi lei a meritare di essere leader di coalizione.

A Torino si voterà «solo», sempre dalle 7 alle 23, per i cinque quesiti del referendum abrogativo sulla giustizia: perché sia valido, dovrà recarsi alle urne la metà più uno degli aventi diritto. Il proprio seggio è indicato sulla tessera o si trova sul sito del Comune, bisogna munirsi di documento di identità, mentre la mascherina chirurgica non è più obbligator­ia bensì «fortemente raccomanda­ta». Lo spoglio partirà proprio dal referendum, mentre da domani alle 14 si inizierà con le schede per le Comunali.

I numeri

In totale sono 92 le città che cercano un nuovo sindaco nella nostra regione

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Nel seggio Scrutatori al lavoro per la preparazio­ne delle schede in vista del voto di domani

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