Un bimbo col fucile abbatte gli stereotipi delle Atc
Il palazzo anonimo e poco attraente di Mirafiori Sud diventa il regno dei colori se osservato dal balcone stracolmo di fiori da cui si affaccia un’appariscente signora con le unghie decorate da uno smalto rosso intenso. Basta cambiare il punto di vista e le case popolari si mostrano per quelle che sono in realtà: comunità vissute e sfaccettate, dove le difficoltà non sono (e non devono) essere l’unica chiave di lettura.
Fabio Fontana, studente universitario di 23 anni, residente a Settimo Torinese, è il vincitore di Reality Shot, il corso-concorso di fotografia indetto da Atc e dall’associazione Kallipolis. Il progetto nasce con l’obiettivo di coltivare la creatività dei ragazzi under 30 che vivono nelle case popolari. Come, in particolare, quel palazzone anni Sessanta di via delle Primule, davanti al quale, Fontana ha immortalato un bambino armato di un lungo fucile. La sua foto non denuncia la violenza e il degrado del quartiere Vallette, ma cattura un’instate di una divertente battaglia di pistole ad acqua tra giovanissimi.
La seconda edizione di Reality Shot, sponsorizzata da una rete di partner pubblici e privati, ha previsto per i partecipanti tre mesi di lezioni e di uscite, in compagnia dei due tutor, i fotografi professionisti Maura Banfo e Daniele Ratti, alla ricerca di «volti e spazi dell’abitare» del mondo Atc. Così, via Artom, via Fossata, corso Mortara ma anche Venaria e la zona di Aurora si sono trasformati in location di un’iniziativa che, per il suo ultimo atto, ha visto protagonista la giuria capitanata da Luca Beatrice, il direttore artistico, e l’ospite d’onore Settimio Benedusi, fotografo milanese dell’alta moda. «La fotografia — spiega — non è la riproduzione della realtà, ma un punto di vista. Queste immagini sono questo, il loro punto di vista». Per il vincitore Fabio
Fontana il premio è un incarico retribuito come fotografo della Fondazione Mirafiori. La seconda classificata si chiama Sara Giaveno, dottoranda in Architettura di 30 anni. A lei il Comune di Venaria ha proposto di lavorare per documentare le trasformazioni urbane della cittadina della Reggia.
«I giovani hanno saputo cogliere il senso di appartenenza, le radici e l’identità delle persone come bellissimi presagi di un futuro ancora tutto da costruire. Le immagini premiate sono la dimostrazione del talento e che un’altra narrazione delle case popolari esiste ed è possibile», chiosa Maurizio Pedrini, presidente di Casa Atc Servizi.