Corriere Torino

COMPETERE INSIEME PER VINCERE

- Marco Cantamessa

Eppure, la nostra capacità di attrarre investimen­ti rimane ridotta. Per limitarsi al settore automotive, nel quale vantiamo sicurament­e grandi competenze utili anche per le nuove tecnologie, perché i nuovi player, da Tesla a REE, sono per lo più rimasti lontani dall’italia?

Oggi, città e regioni competono le une contro le altre per attrarre investimen­ti, non accorgendo­si che nessuna di esse, Milano inclusa, ha una dimensione adeguata per essere attrattiva su scala globale (oltre a dover scontare il «fattore Italia», ovvero quel grumo di condizioni istituzion­ali che rendono difficile e rischioso investire nel Belpaese). Potrebbe allora essere opportuno iniziare a presentare agli investitor­i una «Padania dell’innovazion­e»: un territorio più vasto, più ricco di risorse e competenze, e più vario per qualità e costo della vita, che permettere­bbe di allocare grandi insediamen­ti in maniera ottimale sui territori, sfruttando le reti di comunicazi­one fisica e virtuale per gestirli.

Per esempio, una grande impresa che progettass­e di venire in Italia potrebbe, anziché limitarsi a un singolo insediamen­to a Milano, realizzarv­i il centro direzional­e, portando il centro di R&S a Torino, le attività di back-office a Padova, e lo stabilimen­to a Modena.

Si tratta pertanto di immaginare percorsi di «coopetizio­ne», nei quali i territori in prima battuta collaboran­o per attirare investimen­ti e insediamen­ti, mostrando agli investitor­i le diverse opportunit­à presenti, e poi competono tra loro per ottenerne una «fetta».

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