Corriere Torino

Nei campi di We Padel il business si fa di diritto e di rovescio «Nelle mie strutture vince anche Cirio»

- di Marcello Pasquero

L’Italia sta vivendo una vera e propria febbre da padel, sport inventato nel 1969 dal milionario Enrique Corcuera, ad Acapulco, in Messico e ormai non si contano i testimonia­l d’eccezione da Demetrio Albertini a Max Giusti, da Bobo Vieri ad Andrea Pirlo, da Alessandro Budel a Manuel Pasqual. Tra i giocatori abituali di padel anche il presidente del Piemonte Alberto Cirio.una crescita costante che ha favorito la nascita, o meglio, la rinascita, di aziende come la Forgiafer di Calvisano, in grande difficoltà prima di riconverti­re la produzione da recinzioni e diventare Italian Padel. In sei anni l’organico è passato da 26 dipendenti a oltre 60. Nascono così i campi 100% Made in Italy che devono poi essere costruiti e assemblati, ed ecco che entra in gioco la We Padel di Alba, fondata nel 2019 dall’allora trentenne, imprendito­re langhetto, Davide Sirianni e che oggi fattura 3 milioni di euro: «Ho conosciuto il padel nel 2016, in Svezia. Con la mia azienda, la Pavi Sport, mi occupavo di installare pavimentaz­ioni sportive. Ho intuito da subito un grande potenziale imprendito­riale, perché nei paesi del nord stava soppiantan­do il calcio a 5 e il tennis. Molte persone giocavano a Padel, ma mancava una cultura nella costruzion­e, venivano usati materiali scadenti. In pochi anni le nostre aziende hanno fatto passi da gigante e non è un caso che oggi i campi Made in Italy siano i più richiesti al mondo». Il motivo della riconversi­one facile da intuire: «Un campo da calcio a 5 può essere trasformat­o in tre campi da padel, uno da tennis in due. La redditivit­à per i gestori è molto più alta, inizialmen­te bastavano sei mesi per rientrare della cifra investita, ora, con l’aumento dell’offerta basta poco più di un anno». La We Padel è diventata in poco tempo un punto di riferiment­o in Italia e in Europa: «Oggi l’azienda conta su una ventina di dipendenti, con quattro squadre di montatori che operano in Italia e all’estero, ma siamo sempre alla ricerca di personale. Offriamo un servizio dalla A alla Z, nel segno della qualità, con coperture in vetro 12 mm 6+6 stratifica­ti che possono creparsi, ma mai cadere e campi che possono resistere a folate di vento fino a 129km/h, è questa la forza che ha permesso al Made in Italy di imporsi nel padel».

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Imprendito­re Davide Sirianni è alla guida di We Padel

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