COSA CI DICE IL VOTO
FDI primo partito del centrodestra, crollo M5S al 3%
Il voto nei Comuni in Piemonte non si discosta poi tanto dal voto nazionale. Centrodestra e centrosinistra confermano i pronostici, ma c’è un capoluogo che può dirsi paradigma del voto nazionale: Alessandria. Qui si andrà al ballottaggio, con il centrodestra davanti. Ma Alessandria non è una città qualunque: è infatti feudo di Riccardo Molinari, vero e proprio numero due della Lega salviniana. E a deludere è proprio il partito di Salvini. Il primo partito in città è Fratelli d’italia con il 17%. Secondo il Pd con il 18,5%. La Lega si è fermata sotto al 12%. Cosa significa per gli equilibri regionali? Lo vedremo nella corsa che comincia oggi per le politiche 2023 e che si concluderà tra due anni con il voto per la Regione. FDI si è molto rafforzata e sposta a destra il baricentro della coalizione, con buona pace del presidente Cirio. Il gruppo centrista al quale pensa Paolo Damilano ha uno spazio, visti i buoni risultati nei capoluoghi, ma per ora resta irrilevante. Il centrosinistra fa fatica a riconquistare spazio e voti forse perché la seconda gamba del campo largo che il Pd ha contribuito a costruire, ovvero il M5S, è semplicemente sparito da tutto il territorio. E questo nonostante il Piemonte sia stato, a suo modo, una culla del movimento.
tese ad Alessandria e ad Asti — ma non a Cuneo, dove alla fine la coalizione è andata più forte — non decolla.
Sarà anche vero, come ricorda il segretario regionale dei dem Paolo Furia, che i 5 Stelle alle amministrative «sono sempre stati più deboli», ma nelle due città il partito di Conte ha perso dieci punti rispetto a cinque anni fa, passando in un caso dal 12,2 al 3,7 per cento e nell’altro dal 14,6 al 3 per cento. «In realtà — tiene a sottolineare