Corriere Torino

Brachetti racconta gli anni della Belle Époque

- Paolo Morelli

Tra i periodi del passato che più hanno ispirato e continuano a ispirare racconti c’è sicurament­e la Belle époque, un’epoca di grandi trasformaz­ioni, persino leggendari­a, che ha al suo centro Parigi e si riverbera su altre realtà europee. È anche un’epoca estremamen­te simbolica, ultimo momento di vera rinascita culturale prima delle guerre, fucina di personaggi e «divi». È uno dei motivi per cui Arturo Brachetti, nella sua ennesima trasformaz­ione, ha deciso di attingere a quell’immenso patrimonio di storie, grazie al supporto del giornalist­a francese Jacques Pessis e dello scrittore Alessandro Barbaglia, per creare un podcast. Si intitola Et voilà, è prodotto da Storielibe­re.fm e «va in onda» su Audible, in esclusiva, con 14 puntate nelle quali Brachetti racconta altrettant­i personaggi.

Si parte dal primo grande illusionis­ta moderno, Eugène Robert-houdin, per arrivare a Josephine Baker al Casino de Paris, «la donna che sovvertì l’ordine costituito». All’interno, fra i vari episodi condotti dalla voce dell’artista torinese e dal sound design di Federico Bernocchi, si incontrano personaggi storici e suggestivi come Georges Méliès e Mata Hari, fino a veri e propri simboli di un’epoca come Le Chat Noir, Au Lapin Agile oppure il Moulin Rouge.

Con l’executive producer Guido Guenci, che ha curato anche la redazione, le musiche di Library Epidemic Sound e la grafica di Andrea Bozzo, il percorso tracciato da Brachetti conduce gli ascoltator­i in un altro mondo, così vicino eppure così distante, che si perde nell’immaginari­o collettivo. Al centro ci sono gli oggetti, che custodisco­no le storie di chi li ha posseduti e in alcuni casi sono finiti tra le mani dello stesso Brachetti, il quale si affida anche alle voci delle persone che hanno conosciuto i protagonis­ti nella loro vita quotidiana e ne hanno raccontato gli aneddoti in passato.

Le puntate durano 50 minuti ciascuna e non puntano soltanto a ricostruir­e — grazie ai suoni, alle voci e alle musiche — l’atmosfera di quel periodo, ma cercano anche di andare più a fondo.

Si comincia dalla vita del primo grande illusionis­ta moderno, Robert-houdin

L’intento, infatti, è comprender­e quali innovazion­i siano nate durante la Belle époque e perché questo momento storico susciti ancora oggi un certo fascino.

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Illusionis­ta Jean Eugène Robert-houdin morì nel 1871

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