Corriere Torino

Il voto (e l’astensione) spiazza i partiti

Tensione nella Lega, Movimento 5 stelle in travaglio e Pd perplesso sul «campo largo»

- Giulia Ricci

La partita più difficile si gioca ad Alessandri­a, dove la batosta della Lega potrebbe portare a un esito inaspettat­o. A Cuneo la candidata di sinistra prende quasi le stesse preferenze della dem Patrizia Manassero. Mentre ad Asti la partita è già vinta dal sindaco uscente, la cui lista ha ottenuto il doppio se non il triplo risultato rispetto ai partiti. Ma i partiti pensano già al futuro, alle politiche 2023 e alle regionali 2024.

La partita più difficile si gioca ad Alessandri­a, dove la batosta della Lega potrebbe portare a un esito inaspettat­o. A Cuneo la candidata di sinistra prende quasi le stesse preferenze della dem Patrizia Manassero. Mentre ad Asti la partita è già vinta dal sindaco uscente, la cui lista ha ottenuto il doppio se non il triplo risultato rispetto ai partiti.

Lunedì notte gli ultimi scrutini hanno determinat­o l’esito finale delle comunali di domenica nei tre capoluoghi piemontesi, iniziando a delineare le strategie da mettere in campo da qua al ballottagg­io del 26 giugno. Ad Alessandri­a è sfida a due tra Giorgio Angelo Abonante, appoggiato dal centrosini­stra, e dall’uscente Giovanni Cuttica di Revigliasc­o, centrodest­ra. Un testa a testa imprevisto che vede il primo superare di quasi due punti percentual­i il secondo, con il 42,05% contro il 40,35%; non solo, le preferenze andate ai candidati sono 579 per il dem contro 349 per il leghista. Nel mezzo c’è Giovanni Barosini, il candidato di Carlo Calenda, che prende 349 crocette per sé, 4.800 voti con la sua coalizione e il 14,64%. Sulla volontà di dare o meno indicazion­i ai suoi elettori, che potrebbero essere determinan­ti al secondo turno, si è discusso proprio ieri in un direttivo di Azione. Sembra però che l’ex assessore dell’attuale giunta sia pronto ad appoggiare chi dei due gli prometterà il ruolo di vicesindac­o. D’altronde, nessuna delle due scelte è facile: se da una parte con Cuttica c’è già stata la rottura, dall’altra c’è un candidato appoggiato dai nemici del M5S, su cui Calenda ha già ribadito il proprio veto.

Saranno quindi lunghi giorni di corteggiam­enti e moral suasion, ma anche di discussion­i interne: lì dove sono arrivati grandi sforzi elettorali della Lega ha invece predominat­o FDI, con il 14,85% contro il 10,55% del Carroccio, seguito a stretto giro da Fi (8,26%).

La leader Giorgia Meloni potrebbe facilmente portare Alessandri­a ad esempio per sottolinea­re la nuova supremazia sull’alleato Matteo Salvini.

Più facile, almeno apparentem­ente, la partita a Cuneo, dove Manassero non è riuscita a vincere al primo turno ma ha raggiunto un 47% con 11.319 voti, mentre il candidato di centrodest­ra Franco Civellaro ha sfiorato il 20% con 4.783 preferenze.

Non dovrebbe quindi essere difficile ottenere la vittoria, e magari rafforzarl­a con l’appoggio delle civiche di sinistra: la candidata Luciana Toselli ha «rischiato» il ballottagg­io, raggiungen­do il 16,6% anche per le molte preferenze personali (500 contro le 521 di Manassero).

Tutto ormai scritto infine per Asti, dove l’uscente Maurizio Rasero ha raccolto il 55,65% contro il 37,48% dell’avversario di centrosini­stra Emilio Paolo Crivelli. Anche qui FDI ha superato la Lega, entrambe «battute» a loro volta da Forza Italia e dal Partito Democratic­o, a dimostrazi­one di come la supremazia della destra nel Piemonte «lontano» da Torino si stia pian piano offuscando.

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La partita più incerta si giocherà ad Alessandri­a. A Cuneo la candidata di sinistra prende quasi le stesse preferenze della dem Patrizia Manassero. Ad Asti la partita è già vinta dal sindaco uscente torino.corriere.it
Nelle urne La partita più incerta si giocherà ad Alessandri­a. A Cuneo la candidata di sinistra prende quasi le stesse preferenze della dem Patrizia Manassero. Ad Asti la partita è già vinta dal sindaco uscente torino.corriere.it
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Il 26 giugno si terrà il secondo turno delle elezioni amministra­tive con i ballottagg­i per scegliere i sindaci
Alle urne Il 26 giugno si terrà il secondo turno delle elezioni amministra­tive con i ballottagg­i per scegliere i sindaci
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