Corriere Torino

Il sindaco 33enne che tira di boxe senza salire sul ring

Grugliasco ha scelto Emanuele Gaito: «Noi la Stalingrad­o della cintura? Una volta, i tempi sono cambiati»

- Massimo Massenzio

Dopo le fatiche della campagna elettorale Emanuele Gaito, il nuovo sindaco di Grugliasco, si è concesso una giornata di riposo. Ma a modo suo. Invece di recuperare il sonno perduto si è messo al volante del suo Vitara e ha guidato per una novantina di chilometri per andare a tagliare l’erba nella sua casa in montagna. «Andare in montagna mi rilassa per il resto mi piacciono quasi tutti gli sport, ma ne pratico pochi. Ho cominciato con la boxe da ragazzino, ma non sono mai salito sul ring per un incontro»

Dopo le fatiche della campagna elettorale Emanuele Gaito, il nuovo sindaco di Grugliasco, si è concesso una giornata di riposo. Ma a modo suo. Invece di recuperare il sonno perduto si è messo al volante del suo Vitara e ha guidato per una novantina di chilometri per andare a tagliare l’erba nella sua casa in montagna.

Lei si riposa sempre così?

«Andare in montagna mi rilassa e in queste ultime settimane c’ero stato davvero poco, per gli impegni elettorali. Ho una casetta in Val Varaita, in una minuscola frazione che adoro. Appena ho un minuto libero scappo lì. È il mio rifugio».

E quando non taglia l’erba con il sole a picco come si diverte?

«Mi piacciono quasi tutti gli sport, ma ne pratico pochi. Ho cominciato con la boxe da ragazzino, ma non sono mai salito sul ring per un incontro, anche se continuo ad allenarmi con il sacco a casa. Corro, faccio trekking e mi piace tanto leggere. Tutte cose che da qualche mese ho accantonat­o perché la campagna elettorale è stata “totalizzan­te”».

Adesso arriva la parte più difficile, quella in cui si devono mantenere le promesse. A 33 anni si sente pronto?

«Devo dire che quando ho cominciato a fare politica, a 16 anni, nella sinistra giovanile dei Ds, non mi sarei mai aspettato di diventare sindaco della mia città. Però ho fatto tutto per gradi. Mi sono candidato in Consiglio per la prima volta 10 anni fa e sono stato il più votato. Nel 2017 sono diventato assessore ad Ambiente e Urbanistic­a e adesso sindaco. Mi sento pronto, non ho mai avuto dubbi, ma sono convinto che la vittoria non sia stata individual­e. Faccio parte di una squadra».

Che cosa rappresent­a per lei Grugliasco?

«Tutto, non posso immaginare un altro posto dove vivere. Sono cresciuto qui, come i miei genitori e i miei nonni. A Grugliasco ho frequentat­o le scuole e ho la maggior parte dei miei amici. So che chi non la conosce immagina un paesone pieno di fabbriche e palazzi, ma in realtà è molto altro. È una città ancora a misura d’uomo, dove resistono i rapporti umani e lo abbiamo visto durante questi due anni di pandemia. Ma anche un polo industrial­e, logistico e universita­rio e l’obiettivo che ci siamo prefissi è quello di diventare sempre più centrali nello sviluppo della città metropolit­ana».

Ma è sempre la Stalingrad­o della cintura di Torino?

«I tempi sono cambiati, la politica è cambiata. Ma è evidente che la destra qui da noi storicamen­te non ottiene grandi risultati. Quest’anno è andata meglio, ma appena oltre il 13 % e per la prima volta erano tutti compatti. Qui da noi valori come antifascis­mo e accoglienz­a contano ancora».

Lei ha una laurea in scienze politiche, vorrebbe prenderne una seconda in economia e ha un master in sviluppo locale. Visto che i suoi ultimi predecesso­ri sono rimasti in carica per due mondati, dove si vede fra 10 anni? Sempre in politica?

«Non sono mai stato ambizioso e non faccio programmi. Vediamo cosa succederà in questo mandato. Nel 2032 spero riposarmi nella mia casa in montagna dopo aver lavorato bene per la mia città».

Le radici e l’identità

«So che chi non conosce la mia città la immagina un paesone pieno di fabbriche e palazzi, ma in realtà è molto altro»

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Sindaco Emanuele Gaito, 33 anni

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