Vaiolo delle scimmie, primo caso a Torino
È un 46enne torinese di rientro dall’estero. Covid, all’assemblea dei medici polemiche con i No Vax
Anche in Piemonte è arrivato il vaiolo delle scimmie. E’ successo ieri, quando è stato individuato il primo caso sospetto, subito confermato. Si tratta di un cittadino torinese di 46 anni rientrato da un viaggio all’estero (in Portogallo), dove avrebbe contratto il virus. Le sue condizioni di salute sono buone, l’uomo si trova in modesto isolamento presso la propria abitazione e l’asl Città di Torino ha attivato le misure di tracciamento e prevenzione previste dai protocolli nazionali. Per contrastare la malattia e la sua diffusione, infatti, il Piemonte già da settimane ha attivato tutti i protocolli e le misure di prevenzione previste dal sistema sanitario pubblico.
Anche in Piemonte è arrivato il vaiolo delle scimmie. È successo ieri, quando è stato individuato il primo caso sospetto, subito confermato. Si tratta di un torinese di 46 anni rientrato da un viaggio all’estero (in Portogallo), dove avrebbe contratto il virus. Le sue condizioni di salute sono buone, l’uomo si trova in isolamento nella sua abitazione e l’asl Città di Torino ha attivato le misure di tracciamento e prevenzione previste dai protocolli nazionali. Per contrastare la malattia e la sua diffusione, infatti, il Piemonte già da settimane ha attivato tutti i protocolli e le misure di prevenzione previste dal sistema sanitario pubblico. Una procedura che «ha consentito al Centro multidisciplinare per la salute sessuale dell’asl Città di Torino d’individuare tempestivamente questo caso e intervenire subito —ha spiegato l’assessore alla Sanità della Regione Luigi Icardi —. Quest’infezione,
che si trasmette attraverso i liquidi organici e, quindi, principalmente per via sessuale, ha un tasso di mortalità molto basso».
Il vaiolo delle scimmie è una malattia rara causata da un virus della stessa famiglia del vala iolo, ma meno diffuso e meno grave. Si chiama così perché si diffonde soprattutto tra le scimmie e i piccoli roditori dell’africa centrale e occidentale e, occasionalmente,viene trasmesso all’uomo attraverso il contatto diretto con l’animale, sua saliva o altri fluidi.
La più recente propagazione negli Stati di questa malattia, però, avrebbe avuto origine a metà maggio alle Canarie, «dove si era registrato qualche caso e, dove, durante due grandi feste Lgbt ci sarebbe stata un’interazione frequente e ravvicinata tra diversi partecipanti — spiegava in un’intervista rilasciata a Corriere Torino il 24 maggio, l’infettivologo Giovanni Di Perri — un fatto che, necessariamente, ha causato una maggiore propagazione dell’infezione, esportata nei Paesi d’origine di rientro dalla vacanza». E da ieri anche a Torino. «Nonostante questa sia senz’altro una diffusione atipica della malattia, con una propagazione più esuberante delle altre dal punto di vista numerico non deve preoccupare — ha osservato Di Perri, dopo aver saputo del primo caso rilevato a Torino — in Africa occidentale, il tasso di mortalità si aggira intorno all’1%».
Infine, a proposito di sanità, ieri sera si sono presentati centinaia di sanitari all’ingresso della chiesa del Santo Volto di Torino, per partecipare e votare all’assemblea (aperta a tutti gli iscritti) dell’ordine dei Medici di Torino, dove, per la seconda volta, l’obiettivo del Consiglio è di approvare il bilancio consuntivo 2021 e l’assestamento 2022, dopo il nulla di fatto dello scorso 11 aprile, quando un nutrito gruppo di medici No Vax ha ostacolato i lavori ponendo, a detta dei presenti, quesiti «puramente ostruzionistici con l’unico obiettivo di bloccare i lavori».
Icardi rassicura
«L’infezione si trasmette per scambi di liquidi e ha un tasso di mortalità basso»