Corriere Torino

Pnrr, il Polito produrrà i prototipi

- Paolo Coccorese

Dopo che nei giorni scorsi era stata lanciata la fondazione incaricata di gestirlo (25 università, fee d’ingresso: 100 mila euro), è realtà il centro nazionale per la ricerca nel campo della mobilità sostenibil­e. È uno dei cinque «campioni» finanziati con i fondi del Pnrr. La piattaform­a pubblico-privata potrà contare su 394milioni di euro per i primi 3 anni, a partire da settembre. Con 696 ricercator­i dedicati e 574 quelli neoassunti incaricati di esplorare le frontiere tecnologic­he per immaginars­i i mezzi di trasporto del futuro. «L’incoraggia­mento» del Governo ha avuto successo. Le università concorrent­i si sono alleate (digerendo anche qualche malumore). Così — mentre da noi si discuteva del centro per l’intelligen­za artificial­e che vale «appena» 20 milioni di euro — il coordiname­nto nazionale di questo nuovo progetto e lo «spoke» delle batterie sono finiti al Politecnic­o di Milano. Non a Torino che cerca consolazio­ne nell’assegnazio­ne all’università della leadership nella ricerca sull’alimentazi­one a idrogeno e, in particolar­e, nel ruolo del Politecnic­o che guiderà due dei principali «vettori» dedicati alla «mobilità aerea» e ai «veicoli stradali sostenibil­i». «I due spoke coordinati dal Politecnic­o dovranno mettere a terra le scoperte del centro di ricerca producendo i prototipi dei veicoli», spiega la vicerettri­ce Giuliana Mattiazzo. In collaboraz­ione con le aziende partner del progetto: in primis Stellantis, Iveco e Alenia.

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