«Via i rifiuti dal terreno lungo il Po» Ma il Tar sospende l’ordinanza
Moncalieri, il Comune l’aveva intimato alle aziende del sito inquinato
● impropri da parte di soggetti terzi, in ragione dell’accertata contaminazione del sito». Come dalla relazione tecnica fatta nel dicembre scorso, dalla quale erano emersi preoccupanti sospetti, considerata anche la vicinanza delle falde del po: era infatti stata evidenziata la presenza di materiale di scarto da demolizioni, pezzi di asfalto e materiali plastici, fino a tre metri di profondità. In un successivo campionamento, erano saltate fuori anche tracce di amianto, oltre a livelli difformi ai limiti di cromo, zinco e piombo. Del resto, la zona è di facile accesso, visti i tratti di recinzione danneggiati, e presenta ampi spazi in stato di evidente abbandono.
Da qui l’ordinanza del Comune, che puntava a far svolgere interventi di bonifica del sito, in linea con le prescrizioni dell’arpa. Individuando le due società, ritenute «proprietarie-utilizzatrici delle aree interessate». Non è invece così per i giudici del Tar — presidente Gianluca Bellucci, giudice estensore Valentina Caccamo — per il quale esiste il dubbio che le società non abbiano questo obbligo: nella sostanza, si tratterebbe di terreno demaniale; oltre a un’area utilizzata da una terza società, sul cui operato c’è un’inchiesta penale. Morale: tutto sospeso, con rinvio per la trattazione della causa (nel merito) al 22 marzo 2023. Difficile che l’ambiente possa aspettare, senza pericoli.