E il calcio balilla va al mondiale con 3 torinesi
Montalenghe è la base del biliardino, l’italia si prepara per Nantes «ora ci alleniamo con il gancio»
Gli azzurri del Ct Roberto Mancini non andranno al Mondiale? Non resta che consolarsi con gli azzurri del Ct Roberto Giovannini. No, non si parla di calcio ma di calcio balilla. L’appuntamento con la rassegna iridata è a Nantes, in Francia, dal 27 giugno al 3 luglio. Nel gruppo della Nazionale sono stati convocati tre giocatori piemontesi: due canavesani come Giovannini, ovvero la sua fidanzata Roberta Begnis e Christian Ardissone, più il torinese Massimo Caruso. «Massimo aveva vinto l’argento ai Mondiali di Torino 2015 e Roberta il bronzo ai
Mondiali di Amburgo 2017 ed è campionessa italiana in carica – sottolinea Giovannini, 43 anni, fornitore di bibite per i bar –. Il Piemonte ha un ruolo di punta in Italia, all’ultimo Trofeo delle Regioni abbiamo perso la finale contro il Lazio».
Il gioco da bar dell’oratorio è cresciuto in modo esponenfatti ziale. Da pochissimi mesi il calcio balilla – gli inglesi lo chiamano table soccer, i francesi baby foot – è stato infatti inserito dal Coni tra le specialità della Federazione Italiana dei Giochi e degli Sport Tradizionali.
A colpi di ganci, finte e tiri di sponda – no, la rullata è vietata – il gioco è diventato sport ma anche business. Per dire, la federazione internazionale (ITFS) organizza tornei con più di 600 giocatori e 100 mila euro di montepremi soltanto per chi conquista il titolo nel singolare maschile. «In Italia è vietato anche il gancio, ma all’estero no e inci stiamo allenando molto in vista del Mondiale. La favorita? La Francia padrona di casa, ma occhio anche agli Stati Uniti. Noi puntiamo a mantenere il posto in Serie A, conquistato ad Amburgo nel 2017, e magari a entrare tra le prime otto nazionali», dice Christian Ardissone, 27 anni, impiegato nell’azienda tessile di famiglia. La Coverciano piemontese del biliardino è appena fuori città, precisamente a Montalenghe, al circolo da Braian, dove il Ct Giovannini organizza allenamenti e ritrovi della Nazionale ma anche tornei.
È piemontese pure una delle più grandi aziende italiane di biliardini, Garlando, nata nel 1952 a Spinetta Marengo dalla costola di una segheria. La ditta produce ogni anno circa 20 mila calcio balilla (in oltre 70 modelli diversi), di cui il 35% destinati all’export anche negli Stati Uniti dove è stata ribattezzata «la Chevrolet del calcio balilla». Ai Mondiali il calcio balilla marchiato Garlando verrà usato dall’austria. «Noi invece giocheremo su un tavolo Roberto Sport – precisa Giovannini –, ditta di Lessolo, nei pressi di Ivrea, altra eccellenza piemontese».
Azzurri Roberta Begnis, campionessa tricolore, Christian Ardissone e Massimo Caruso