Oggi il Torino Pride. Partenza in corso Principe Oddone e arrivo in piazza Vittorio
Carri e striscioni per l’orgoglio e i diritti
Oggi sfila il Torino Pride su diciassette carri e con venti striscioni. Il manifesto politico del coordinamento torinese ha riscosso 34 adesioni. E, in testa al corteo, le ventidue associazioni dell’arcipelago Torino Pride saranno affiancate da Vladimir Luxuria, il sindaco Stefano Lo Russo, l’assessore ai Diritti Jacopo Rosatelli e — tra tanti e tante altre — anche dalla Cgil piemontese, che parteciperà con un proprio carro. Al motto di Queer e ora! attivisti, sostenitori, queer, lesbiche, bisessuali, trans, transgender, gay, aromantiche, asessuali, intersessuali, non binarie — e la restante parte della galassia Lgbt — sono tornati in città per fare rumore: «Non solo per chiedere diritti e uguaglianza», spiega il direttore del coordinamento Torino Pride Marco Giusta «ma per portare l’orgoglio della non conformità. La rabbia verso chi la limita e la felicità, che non può più essere rimandata». Anche il sindaco Stefano Lo Russo sarà in piazza.
Oggi 18 giugno si prevedono su Torino temporali arcobaleno. Diciassette i carri e venti gli striscioni che sfileranno per il Pride 2022. Il manifesto politico del coordinamento torinese ha riscosso ben 34 adesioni. E, in testa al corteo, le ventidue associazioni dell’ arcipelago Torino Pride saranno affiancate da Vladimir Luxuria, il sindaco Stefano Lo Russo, l’assessore ai Diritti Jacopo Rosatelli e — tra tanti e tante altre — anche dalla Cgil piemontese, che parteciperà con un proprio carro.
Nei volti della manifestazione c’è anche quello dell’insegnante transgender, Cloe Bianco, trovata suicida nella provincia di Belluno e «uccisa da una comunità retrograda». Al motto di Queer e ora! attivisti, sostenitori, queer, lesbiche, bisessuali, trans, transgender, gay, aromantiche, asessuali, intersessuali, non binarie — e la restante parte della galassia Lgbt — sono tornati in città per fare rumore: «Non solo per chiedere diritti e uguaglianza», spiega il direttore del coordinamento Torino Pride Marco Giusta «ma per portare l’orgoglio della non conformità. La rabbia verso chi la limita e la felicità, che non può più essere rimandata».
Sono essenzialmente tre i punti politici che il Torino Pride e chi lo sostiene rivendicano: «Una legge sull’affermazione di genere che consenta a tutte le persone, anche piccole, di avere il diritto all’autodeterminazione con consenso informato e servizi adeguati.
Una contro l’omo-lesbo-bitrans-afobia (vedasi Ddl Zan ndr) che adotti un approccio educativo e non solo punitivo, partendo dalle scuole e la tutela delle figlie e figli delle coppie omogenitoriali piene di affetto, ma orfane di diritto», spiega il direttore Giusta.
Sotto tante bandiere tutte a loro modo arcobaleno, il corteo si dà appuntamento alle 16:30 in corso Principe Eugenio per proseguire nella sua sfilata lungo corso Beccaria, piazza Statuto, corso San Martino, piazza XVIII Dicembre, via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello, via Po e infrangersi in piazza Vittorio Veneto. Sono trenta le linee dei bus Gtt deviate per accogliere il movimento in città. Su ambo i lati di tutte le strade e piazze percorse dal Pride, inoltre, dalla mezzanotte del 18 giugno e fino al cessate esigenze sarà vietata la sosta delle auto.
Mentre, dalle 16 alle 20.30, non si potrà transitare. Quello che sfila oggi a Torino è una manifestazione con l’ambizione di essere il più accessibile possibile.
Gli interventi dai palchi saranno tradotti in Lis, il linguaggio dei segni. Mentre chi non potrà sfilare per strada, lo farà dal bus: al termine della parata, una navetta messa a disposizione da Gtt riporterà chi ne ha bisogno in Piazza XVIII dicembre. Ma la festa del Pride si attarderà fino a sera al Centralino, in via delle Rosine 16.
E, anche in questo caso, si potrà partecipare entrando da un ingresso a parte del locale: in via Giolitti 35.
Mentre la Smat penserà all’acqua, prevedendo cinque punti refrigeranti per una domenica torinese di caldo orgoglio Pride.