Che ci faceva Lo Russo al Pride?
Va bene tutto, ma la presenza di Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, al Pride è forse veramente segno di tempi in cui sì, va bene proprio tutto. Stefano Lo Russo è stato il sindaco che ha fermato l’iscrizione nei registri dell’anagrafe comunale torinese dei figli delle coppie omogenitoriali. Lo ha fatto perché il prefetto di Torino gli ha ricordato che quello sarebbe stato un atto fuorilegge. E il sindaco — legittimamente — si è adeguato. Ma, caro Lo Russo, la disubbidienza civile dei paladini dei diritti non prevede solo rinvii al legislatore (che pure deve fare la sua parte) ma anche azioni concrete in deroga, forzature utili alla causa. Basterebbe cercare in archivio le trasmissioni televisive in cui Marco Pannella mostrava e donava la marijuana per spingere sull’acceleratore della liberalizzazione. O rileggersi le appassionate riflessioni di Emma Bonino per comprendere fino in fondo cosa siano le testimonianze in favore di aspettative che si spera diventino diritti acquisiti. Altri tempi, si dirà. Appunto. Altri tempi. Ora va bene tutto.