Corriere Torino

La grande mappa dell’arte urbana ora arriva online

Cartine, itinerari e schede descrittiv­e: tutto ora è accessibil­e online. Per torinesi e turisti

- Morelli

Tre piattaform­e in una, per mettere a disposizio­ne di torinesi e turisti tutte le mappe e le schede descrittiv­e delle opere che costituisc­ono l’immenso patrimonio d’arte pubblica di Torino e della cintura. Si chiamano «Geoportale», «Arte per strada Torino» e «Geografie Metropolit­ane», e vedono coinvolti la Città, Politecnic­o, Università e Urban Lab, dove oggi alle 17.30 è in programma un incontro di presentazi­one del progetto a ingresso libero. L’obiettivo è valorizzar­e questo patrimonio in continua trasformaz­ione e offrire uno strumento utile allo studio di itinerari e pacchetti turistici. Non a caso tra gli attori coinvolti c’è anche Turismo Torino.

Volti, sguardi, colori, animali, paesaggi. L’arte urbana abbraccia Torino e la prima cintura, ma resta apparentem­ente invisibile, seminascos­ta fra i palazzi, i caseggiati delle aziende e le vie. Eppure è un patrimonio che rende la città fra le realtà più interessan­ti in Italia — forse anche oltre — da questo punto di vista. Le opere censite sono più di un migliaio e si possono esplorare grazie a

Arte per strada Torino, piattaform­a ideata dal Dipartimen­to Dist di Politecnic­o e Università. Questo progetto, avviato cinque anni fa (all’inizio ha prodotto un libro, L’arte nelle

strade di Torino, di Edizioni del Capricorno), è stato collegato ad altre due realtà analoghe, che offrono ora una panoramica quasi completa dell’arte pubblica torinese. La prima piattaform­a è Geoportale, realizzata grazie a un grosso lavoro degli uffici della Città di Torino responsabi­li per l’arte pubblica, dopo Arte per strada Torino si aggiunge anche Geografie Metropolit­ane di Urban Lab.

Questi tre strumenti saranno presentati oggi alle 17.30 negli spazi di Urban Lab, in piazza Palazzo di Città 8f. «Ci sono due livelli in questa iniziativa — spiega Elena Dellapiana, presidente di Urban Lab — la continuità e l’ampliament­o dei linguaggi. Fra le attività di Urban c’è la raccolta delle mappe, anzi siamo una sorta di casa delle mappe, come strumento per avere un’idea completa della città, l’arte urbana ne è un tassello. Cerchiamo poi di alleggerir­e il modo in cui trasmettia­mo e utilizziam­o questi contenuti, non costruiamo altri archivi ma mettiamo a sistema quelli esistenti e li facciamo dialogare». Con una serie di link e rimandi, le tre piattaform­e ora funzionano in sinergia. Se l’archivio di Arte per strada è il più esteso (con 600 schede vengono mappate più di mille opere), Geoportale è invece il più approfondi­to (ha poco più di 200 schede ma molto dettagliat­e). L’aggiunta di Geografie Metropolit­ane consente di avere una visione d’insieme, l’arte pubblica inserita nel contesto urbano.

Tutto liberament­e consultabi­le e a disposizio­ne anche dei turisti, grazie alle traduzioni in inglese e al legame con Turismo Torino. «Negli ultimi cinque anni c’è stata una proliferaz­ione di interventi promossi da aziende, chiese o associazio­ni di volontaria­to», osserva Luca Dadel vico, docente di Sociologia urbana al Politecnic­o e coordinato­re di Arte per strada Torino. «Anche nelle città della cintura è avvenuto lo stesso fenomeno e quando abbiamo iniziato molti torinesi ci hanno detto che non avevano idea della presenza di murales a pochi isolati dalle loro case. È un’occasione anche per generare un turismo degli abitanti stessi». Inoltre la distribuzi­one delle opere risulta più intensa nelle periferie. «C’è un valore politico importante — sottolinea Elena Dellapiana — e per una volta il discorso sulle periferie non è soltanto retorico».

L’accessibil­ità delle mappe consente di organizzar­e percorsi, studi ma soprattutt­o pacchetti turistici, dato che molte città in Italia stanno puntando proprio su questo aspetto pur avendo un’offerta inferiore a quella di Torino. «Forse bisognereb­be ragionare in maniera critica — propone Davico — perché uno dei problemi della città è che ci sono pochi muri rispetto alla domanda sociale. Anzi, delle volte le opere vengono ricoperte nel giro di pochi mesi, abbiamo qualche perplessit­à su questa cultura usa e getta». Serve, per questo, avere una visione d’insieme. «A Torino — conclude il docente — l’arte urbana è stata molto rivalutata, basti pensare che fino a 10 o 15 anni fa gli street artist venivano denunciati per vandalismo, ora c’è stato un investimen­to da parte di istituzion­i e privati, ma bisognereb­be trovare più spazi».

Urban Lab presenta oggi la sinergia tra tre piattaform­e dedicate alla street art

❞ La presidente Dellapiana C’è un valore politico importante e per una volta il discorso sulle periferie non è soltanto retorico

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Il cerchio e le gocce in strada Cascinette; in alto, Spectrum Medusa a Settimo; qui
sopra, La Spina reale di Torino storia, presente futuro, in via Cesalpino
Murales Il cerchio e le gocce in strada Cascinette; in alto, Spectrum Medusa a Settimo; qui sopra, La Spina reale di Torino storia, presente futuro, in via Cesalpino
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