Corriere Torino

Sulla difesa dei diritti dei lavoratori, Raffone era un maestro per chiunque

- Di Floriana Rullo

Se c’era da combattere per i diritti dei lavoratori l’avvocato Gaetano Raffone, per tutti sempliceme­nte Nino, era la persona giusta da contattare. Era sempre dalla loro parte e li aiutava a capire e riconoscer­e i loro diritti. Pioniere dei giuslavori­sti torinesi, Raffone, 87 anni, è stato un uomo integerrim­o e sempre presente. Uno di quei profession­isti che conoscevan­o tutti in tribunale. Quando lo vedevano arrivare, gli altri legali sapevano già che ci sarebbe stato da lottare fino all’ultimo. Perché Raffone era uno di quelli che non mollava nulla. Lealtà, onestà e profession­alità erano la sua cifra nel lavoro e nella vita. Un grande avvocato, stimato da tutti, già presidente della sezione piemontese dei giuslavori­sti italiani. Maestro di generazion­i di legali, ha collaborat­o per un trentennio con l’associazio­ne Stampa Subalpina, sindacato dei giornalist­i piemontesi. Qualche anno fa, a un convegno, aveva detto: «L’accesso alla giustizia finisce per essere il momento in cui si misura l’effettivo livello di crescita di un Paese, perché è qui che si misura la salvaguard­ia di aree e di valori fondamenta­li». Era un esempio per tutti. Sia in studio a Torino, dove era sempre il primo ad arrivare è l’ultimo andare via, sia a casa finiti gli incontri di lavoro. Un vero e proprio punto di riferiment­o per tutte le persone che lo conoscevan­o e volevano imparare la profession­e dell’avvocato. Il suo studio era sempre aperto a chi era intenziona­to a fare tirocinio ed imparare il mestiere da lui.

Del resto Raffone era una persona lungimiran­te e capace, sapeva vedere oltre e andare aldilà della prima impression­e. La sua dote era quella di saper riconoscer­e i punti forza dei suoi collaborat­ori e usarli per il suo studio. Colto e preparato aveva risposte per ogni quesito gli si ponesse. Sposato con Michela, che aveva trascorso al suo fianco ogni suo giorno, condividev­a la sua vita con i figli Fausto ed Elisa che gli sono sempre stato accanto. Era diventato nonno di Giacomo, Zeno, Matilde, Edoardo e Mario.

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