Corriere Torino

Maturità, ci siamo. Il «nemico» è il caldo

Insediate le commission­i d’esame. Le prove svolte nelle aule più riparate dal sole

- Chiara Sandrucci

Con l’insediamen­to delle commission­i, ieri si è messa in moto la macchina della maturità 2022 che si preannunci­a la più calda degli ultimi anni. Sono 868 le commission­i in Piemonte, già al lavoro per i 33.593 candidati attesi a scuola domani alle 8,30 per il tema di italiano. Obbligati a prepararsi in un clima torrido, sperando in temperatur­e più miti almeno nei giorni delle prove scritte. C’è chi è andato a studiare in montagna, chi si ritrova a casa degli amici con l’aria condiziona­ta. Le scuole non possono fare altro che organizzar­si con i ventilator­i, sistemando i banchi nei locali più freschi e tenendo tutte le finestre spalancate per fare corrente. «Come peraltro facciamo ogni anno», dicono i presidi dei licei d’azeglio e Galileo Ferraris che non hanno adottato particolar­i misure anti caldo. «Non abbiamo risorse per difenderci, gli ambienti non hanno impianti di raffreddam­ento», ammette Francesca Di Liberti, preside del Regina Margherita, dove ieri «le commission­i si sono insediate con un caldo atroce». Al Volta le 7 quinte affrontera­nno gli scritti nelle aule più grandi e non in corridoio. «Sarebbero stati troppo vicini tra loro e dalle finestre sul cortile entra troppo sole», dice Maurizia Basili, preside dello scientific­o di via Juvarra. In altre scuole superiori, la sistemazio­ne ravvicinat­a nei corridoi potrebbe imporre agli studenti l’uso della mascherina. Non è più obbligator­ia, ma raccomanda­ta dal ministero dove la distanza tra i banchi sia inferiore al metro. Una eventualit­à che gli studenti pensavano di avere scampato. «Abbiamo appreso con grande gioia la fine dell’obbligo di indossare la mascherina, che era diventato insensato e insostenib­ile in questa particolar­e condizione climatica», commenta alla vigilia Federico, maturando al Regina. Con un intero triennio segnato dal Covid alle spalle, i ragazzi del 2003 affrontera­nno un esame tornato quasi alla normalità anche se la seconda prova d’indirizzo sarà «light»: varrà meno come punteggio e sarà stabilita dai singoli istituti. Il maxi orale degli ultimi due anni è ormai un ricordo del passato.

Si inizia domani con il tema di italiano L’esame dopo due anni torna quasi normale

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