Crisafi spinge sui pedali, da Capo Nord a Tarifa La gara più lunga d’europa
L’ultraciclista di Mazzè e una sfida di 7.400 chilometri
Ècominciata la gara ciclistica più lunga d’europa, la North Cape-tarifa, 7.400 km con 80 mila metri di dislivello. Ebbene sì, una pedalata dal grande nord all’estremo sud del vecchio continente. Un’avventura eroica per 26 instancabili partecipanti da 14 nazioni. Il menu quotidiano? Circa 300 chilometri al giorno per tre settimane. A rappresentare l’italia c’è anche il torinese Antonio Fabrizio Crisafi, classe 1985, titolare di un’azienda agricola a Mazzè. Tenterà di ripetere l’impresa riuscita nel 2019 all’ultra cyclist milanese Michelangelo Pacifico, primo sul traguardo di Tarifa dopo una sfaticata lunga 24 giorni e qualche minuto.
Domenica sera Crisafi ha raggiunto Capo Nord, il punto più settentrionale della Norvegia, al di sopra del Circolo Polare Artico, là dove d’estate il sole non tramonta mai. Da lì, un minuto dopo la mezzanotte, con appena 3 gradi sulla colonnina, ha dato il primo colpo di pedale in direzione Tarifa. «Ho sempre fatto le randonnè, gare ciclistiche sulle lunghe distanze, compresa una corsa di 4.600 km dal Lago di Garda a Capo Nord. Questa volta però voglio spostare il limite un po’ più in là».
Ha cominciato subito forte, con un programma molto impegnativo: «Ho prenotato una stanza d’albergo a 450 chilometri dalla partenza per la notte di lunedì, anche se qui è sempre giorno...». La corsa più pazza d’europa attraverserà 15 nazioni: Norvegia Finlandia, Lettonia, Estonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Germania, Austria, Lichtenstein, Svizzera, Italia, Francia, Andorra e Spagna. «La parte più tosta sarà dove iniziano le Alpi. Dalla Svizzera arriveremo sul Lago Maggiore, poi Biella, Aosta e tutti i passi più conosciuti, compresi Galibier e Izoard per poi scendere verso la Costa Azzurra».
Cappellino numero 19 e GPS addosso: l’ultrapedalata di Crisafi si può seguire ora dopo ora sul sito www.northcape-tarifa.com/2022tracking. Si gareggia in totale autonomia, senza alcun supporto o assistenza: tocca insomma organizzarsi e gestirsi da soli. Il bagaglio è ovviamente ridotto al minimo, studiato grammo per grammo in modo da evitare di portare a spasso pesi inutili. «Ho pochi indumenti, supertecnici: giacca e pantaloni in Goretex, un paio di completini da bici, due borracce. Più una dinamo al mozzo per l’illuminazione notturna e per ricaricare il cellulare: e pazienza se fa attrito, togliendo cinque o sei watt di potenza alla pedalata sulla mia CB44».
La sigla sta per Corso Brescia 44, l’indirizzo torinese del negozio Risico dove è stata assemblata la bici di Crisafi. «Abbiamo scelto un telaio con tubi in carbonio monoscocca e geometrie morbide per attutire le vibrazioni, visto che Fabrizio starà in sella una ventina di ore al giorno», spiega il torinese Alessandro Gambino, (responsabile del team Almas bike experience) tre titoli nazionali Mtb e ciclocross e 9 mondiali corsi in azzurro. E ancora, in merito al lavoro di preparazione durato una decina di mesi con la collaborazione del Centro Tabor di fisioterapia e dell’equipe di Almas Bike. «Abbiamo messo a punto la condizione fisica e atletica di Fabrizio – aggiunge Gambino – cercando la condivisione ottimale tra l’atleta e la bici in modo da ottenere la migliore efficienza della pedalata. Fabrizio e la CB44 saranno fratello e sorella per tre lunghe settimane».
❞ Il primo stop
Ho prenotato la prima stanza d’albergo solo a 450 chilometri dalla partenza per la notte di lunedì, anche se qui è sempre giorno...
Gambino, il tecnico Gli abbiamo preparato una bicicletta speciale, si chiama CB44, ci starà sopra 20 ore giorno Per questo abbiamo curato molto la postura