Quel foglio come deserto zebrato
Oggi «Matura». I trepidanti studenti modello si affacciano alla Prima prova, reintrodotta dopo tanta attesa, come simulacro della Normalità. Rispuntano i paleozoici fogli protocollo, debitamente timbrati: uno a ogni candidato, che se poi quello, a suo rischio e pericolo, ne vuole ancora, perché trascinato dall’estro, dovrà farne esplicita richiesta. Per chi è abituato a comporre i propri piccoli pensieri sul piccolo schermo dello smartphone, il foglio è uno sterminato e inospitale deserto zebrato, da percorrere con mani impietrite. Non sanno, i sudati esaminandi, che si trovano di fronte a tracce divinate per loro, dallo scolastico bestione burocratico. I professori della Commissione si sono riuniti fino a tardi nei giorni scorsi, chiusi in aule bunker, per acclarare, verificare, ecografare, imbandire lunghi, angusti, soffocati corridoi in fila per due, garantire distanze (perché il Covid è sempre una possibilità). E se l’anno scorso le classi erano asettiche dagli irriconoscibili Commissari guantati e mascherati come protomedici, oggi il «liberi tutti» deve fare i conti con la «Sessione Supplettiva» spauracchio di ogni Commissar. Se qualche ostinato al tampone si scopre, hélas, positivo durante gli scritti, allora è Apocalisse: tutto si immobilizza e lo sfortunato torna alla casella di partenza con la prospettiva di sostenere le prove nella esecrabile «Supplettiva», rimandata al 6 di luglio. E addio vacanze romane, ciao ciao mare. Tutto è pronto. La moderna Sibilla della piattaforma fa dono delle tracce: non resta che seguirle. Chissà dove porteranno?