Corriere Torino

«Il mio circo per Pasolini»

Il direttore Stratta: per i nostri primi 20 anni rendiamo omaggio alla settima arte

- Di Paolo Morelli

Cinema e circo hanno le stesse radici. C’è un comune elemento legato alle scene in movimento che si mescolano per produrre qualcosa di magico: lo stupore dello spettacolo. È il motivo per cui il Museo Nazionale del Cinema ospita dal 24 giugno al 3 luglio Cinema e circo, una lunga storia d’amore, progetto della Fondazione Cirko Vertigo che si sviluppa letteralme­nte in verticale.

È un’occasione speciale, perché oltre a essere la Festa di San Giovanni, patrono di Torino (nel luogo simbolo della città), cadono anche i vent’anni dalla fondazione della realtà circense. «Usiamo la pennellata della verticalit­à — racconta Paolo Stratta, fondatore e direttore di Cirko Vertigo — con diversi metalingua­ggi. Così possiamo utilizzare tutto il volume dell’aula del Tempio, con riprese in diretta proiettate su due grandi schermi. Il cinema dentro il circo, insomma, con un omaggio a Pier Paolo Pasolini nel centenario dalla nascita, grazie a un suo testo sulla solitudine e a un funambolo (Andrea Loreni, sospeso a 35 metri di altezza lungo una fune di 25 metri, ndr) che evoca il simbolo più estremo: la solitudine nel vuoto».

Una commistion­e di generi che ha stregato il direttore del museo, Domenico De Gaetano. «Volevamo provare un’azione all’interno della Mole — rivela — e lo ho scorso anno ho chiamato Paolo Stratta perché mi sarebbe piacito contaminar­e cinema e circo; hanno una stretta relazione. Mi interessa vedere i visitatori con la testa all’insù». Alla scrittura dello spettacolo, la cui creazione è stata seguita da Stratta, hanno collaborat­o Caterina Mochi Sismondi, Fabio Barovero (autore delle musiche) e Steve Della Casa. Con diversi artisti si va dal cinema alla danza, dal teatro alla musica dal vivo, fino al circo contempora­neo, ça va sans dire.

Il legame con la settima arte coinvolge anche Ennio Morricone, Luchino Visconti, Sergio Leone, Federico Fellini, Giuseppe Tornatore e Dario Argento, oggetto di una mostra in suo onore proprio negli spazi del museo. «Questo spettacolo nasce ad hoc — aggiunge Stratta — e rispetta la sacralità del luogo. Raccogliam­o adesso il seme messo vent’anni fa, quando siamo riusciti a fare riconoscer­e il profilo dell’artista di circo contempora­neo».

Ma i vent’anni di Cirko Vertigo sono solo un nuovo punto di partenza. «Sono stati un unico piano sequenza — prosegue il fondatore —con una crescita costante, fra relazioni internazio­nali, selezione di docenti e allievi che poi sono diventati artisti profession­isti».

È nata una compagnia, blucinque, il Teatro Le Serre di Grugliasco è diventato un gioiello e ce n’è un altro più piccolo ma ugualmente prezioso a Torino, il Café Müller. Due sedi lungo le quali Cirko Vertigo si muove e produce. Le ultime tappe, in ordine cronologic­o, sono il centro di produzione blucinQue/Nice, i nuovi Nice Festival a Chieri, Settimo e Torino (e poi il 20° Sul Filo del Circo dal 1° luglio), per concludere con il primo corso di laurea triennale in circo contempora­neo, risultato recentissi­mo. «Questo ci posiziona in dialogo stretto e ufficiale con altri sette o otto luoghi nel mondo – dice Stratta – come Canada, Francia e Belgio, dove ci sono università di circo. Ora partono nuovi scenari,

❞ Nel centenario della nascita Lo spettacolo è pensato ad hoc e rispetta la sacralità del luogo. Ed è anche un omaggio a Pierpaolo

stiamo lavorando come incubatore di giovani compagnie. Oggi le carriere degli artisti si dividono tra interpreti e soggetti che creano, appunto, nuove compagnie. Per questo il centro di produzione è strategico».

Ma in questi vent’anni (oltre trenta di carriera per Paolo Stratta), è cambiato anche l’approccio alle discipline circensi da parte del pubblico, dove il circo è un mondo variegato e più libero dagli stereotipi. «Prima era una landa desolata —ricorda il fondatore di Cirko Vertigo — ma qualcosa è successo: ora il circo è sempre meno tendone e sempre più teatro, commistion­e, scrittura autentica e originale. C’è ancora tanto da fare ma crediamo molto nel percorso avviato grazie al corso di laurea».

 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy