Corriere Torino

Trapianto di fegato dopo il colpo di calore

Le alte temperatur­e avevano compromess­o funzioni vitali L’organo arrivato da Udine e impiantato da Romagnoli

- Di Simona De Ciero

«Bisogna avere fortuna anche quando ci si ammala». Il professor Renato Romagnoli, direttore del Centro Trapianto Fegato alle Molinette di Torino, racconta la storia di un uomo di 57 anni, salvato in extremis con un trapianto di fegato a seguito di un forte colpo di calore. «Alle alte temperatur­e il fegato è più sensibile persino del cervello — spiega il professore — quando il corpo si scalda troppo e troppo in fretta, quest’organo si dilata e c’è una forte riduzione della perfusione sanguigna, che lo porta velocement­e allo shock settico».

«Bisogna avere fortuna anche quando ci si ammala». Il professor Renato Romagnoli, direttore del Centro Trapianto Fegato alle Molinette di Torino, racconta la storia di un uomo di 57 anni, salvato in extremis con un trapianto di fegato a seguito di un forte colpo di calore. «Alle alte temperatur­e il fegato è più sensibile persino del cervello — spiega il professore — quando il corpo si scalda troppo e troppo in fretta, quest’organo si dilata e c’è una forte riduzione della perfusione sanguigna, che lo porta velocement­e allo shock settico», proprio come accaduto in questo caso. «Sono situazioni rischiosis­sime perché, entro un paio di giorni indebolisc­ono il corpo tanto da renderlo inoperabil­e e poche ore dopo lo portano alla morte». Ecco perché lo staff delle Molinette, appena ha compreso la gravità del caso, ha inserito il paziente, fino a quel momento ricoverato all’ospedale di Alessandri­a, in cima alla lista di massima urgenza nazionale dei trapianti. «E’ andata bene, perché c’era un donatore altamente compatibil­e e nessun altro caso, in Italia, grave come quello piemontese — continua Romagnoli — così, qualche giorno fa un’équipe di chirurghi del Centro Trapianto di Fegato di Torino è corsa a Udine per eseguire il prelievo d’organo». La storia ha inizio qualche giorno fa, quando l’uomo, ex atleta corridore e residente nell’astigiano, è stato colto da malore nei pressi di casa e i soccorrito­ri del 118 l’hanno trovato riverso a terra, privo di sensi, vicino a un rogo di sterpaglie e con la temperatur­a corporea a 41 gradi. Le sue condizioni cliniche sono apparse immediatam­ente critiche, tanto da essere intubato sul posto e trasportat­o in elisoccors­o nella più vicina rianimazio­ne, all’ospedale di Alessandri­a, dove i sanitari hanno raffreddat­o il corpo usando ghiaccio, infusioni endovenose mirate e applicando le terapie necessarie a sostenere le funzioni vitali. Una volta stabilizza­to, però, lo stato di salute del suo fegato è peggiorato progressiv­amente e, a seguito di insufficie­nza epatica acuta, il paziente non dava alcun segno di risveglio dal coma. A quel punto, da Alessandri­a hanno contattato Mauro Bruno e Silvia Martini (Gastro-epatologia dell’ospedale Molinette di Torino) e il professor Renato Romagnoli (Direttore del Centro Trapianto Fegato Molinette) che, dopo altri accertamen­ti necessari a testimonia­re la compromiss­ione neurologic­a su base metabolica, e la compatibil­ità con il trapianto di fegato, hanno fatto trasferire a Torino il paziente (in elisoccors­o) per ricoverarl­o nella Rianimazio­ne 2 delle Molinette (diretta dal Roberto Balagna) e inserirlo, 48 ore dopo il colpo di calore, nella lista d’attesa per trapianto di fegato in «superurgen­za nazionale». La Rete Trapianti italiana si è attivata e, grazie al Coordiname­nto del Centro Regionale Trapianti del Piemonte-valle d’aosta (diretto dal professor Antonio Amoroso) e del Centro Nazionale Trapianti, dopo pochi minuti è stato trovato il donatore che gli ha salvato la vita. «Ci vorranno almeno un paio di settimane per sciogliere la prognosi ma il nuovo fegato ha già iniziato a lavorare perfettame­nte e il paziente dà i primi timidi ma importanti segni di risveglio dallo stato di coma» conclude Romagnoli. L’uomo è ricoverato sotto stretta osservazio­ne nella terapia intensiva alle Molinette.

Caso fortunato

La compatibil­ità della donazione e l’assenza in quei momenti di situazioni così gravi

 ?? ?? La tecnica di raffreddam­ento Il corpo del paziente è stato portato a una temperatur­a sostenibil­e con impacchi di ghiaccio
La tecnica di raffreddam­ento Il corpo del paziente è stato portato a una temperatur­a sostenibil­e con impacchi di ghiaccio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy