Corriere Torino

Exilles, un’estate a metà

Il Forte resta chiuso nonostante le promesse

- di Gabriele Ferraris

Per bene che vada, quella del Forte di Exilles sarà un’estate a metà. Eppure sembrava la volta buona, dopo anni di speranze, appelli e inutili tentativi di riaprire ai visitatori la fortezza, passata nel 2019 dal Demanio alla piena proprietà della Regione. «Dovremmo essere pronti entro giugno», dichiarava lo scorso 9 aprile al Corriere Torino l’assessore alla Cultura Poggio. Mancava soltanto un passaggio formale, di competenza dell’assessore al Patrimonio Tronzano: la concession­e del Forte al Comune di Exilles, «che a sua volta affiderà la gestione a un’associazio­ne locale». Una cinquantin­a di giorni dopo, il 31 maggio, eravamo al punto di partenza: Tronzano, in risposta a un’interpella­nza in Consiglio regionale, scriveva, nel linguaggio curialesco della sonnacchio­sa burocrazia, che «si procederà alla formalizza­zione di apposito accordo di collaboraz­ione fra la Regione e il Comune, previa adozione di apposita deliberazi­one autorizzat­iva (...)

(...) d’iniziativa della giunta regionale e previo rilascio da parte del segretaria­to regionale del ministero della Cultura (ovvero la Soprintend­enza, ndr) dell’autorizzaz­ione di cui al decreto legislativ­o 42/2004, la cui richiesta è stata inoltrata dal settore Patrimonio». Rispetto alle dichiarazi­oni di Poggio dell’8 aprile, la risposta di Tronzano aggiungeva un unico elemento nuovo: per le attività al Forte — precisava — il Comune di Exilles (o l’associazio­ne affidatari­a) riceverà un sostegno dalla Compagnia di San Paolo. Tale sostegno dovrebbe aggirarsi sui 40 mila euro. Dalla Compagnia mi confermano che loro sono pronti a pagare: ma a chi pagano, se ufficialme­nte non esiste ancora un beneficiar­io?

Non è tutto. Tre progetti per svolgere attività di spettacolo al Forte sono già finanziati e pronti a partire: l’associazio­ne Borgate dal Vivo ha ottenuto fondi dal Ministero, Tangram Teatro dal bando Not&sipari di Fondazione Crt, il Centro Culturale Diocesano di Susa dal bando Inluce di Compagnia di San Paolo; e anche Piemonte dal Vivo è pronto a intervenir­e con una serie di spettacoli a proprio carico. Ma nulla si muove senza la sospirata delibera regionale. La quale, a sua volta, attende il via libera della Soprintend­enza. Via libera che – si spera potrebbe arrivare oggi, 23 giugno. Forse.

Di sicuro l’altro ieri il sindaco di Exilles Michelange­lo Castellano ha aveva ancora ricevuto nessun atto dalla Regione. Interlocuz­ioni sì, papiri no. Il pragmatico sindaco si è portato avanti con il lavoro: lo scorso 20 giugno ha pubblicato un prudentiss­imo «avviso esplorativ­o per manifestaz­ione d’interesse» rivolto alle associazio­ni culturali interessat­e alla gestione del Forte. «Solo a seguito di un accordo fra Regione e Comune», puntualizz­a l’avviso con montanara cautela. Per aderire c’è tempo fino al 5 luglio. Dopodiché una pur minima procedura per l’assegnazio­ne sarà necessaria — la burocrazia non fa sconti — e intanto si dovrà trovare il personale, quantomeno un guardiano, e il Forte andrà riportato all’onor del mondo con le pulizie e lo sfalcio dell’erba. Ammesso e non concesso che l’«apposito accordo di collaboraz­ione fra la Regione e il Comune» venga formalizza­to a tambur battente, pare impossibil­e che il Forte riapra prima del 15-20 luglio. Quando mezza stagione turistica sarà già sfumata.

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Valle Susa Veduta del Forte di Exilles
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