Exilles, un’estate a metà
Il Forte resta chiuso nonostante le promesse
Per bene che vada, quella del Forte di Exilles sarà un’estate a metà. Eppure sembrava la volta buona, dopo anni di speranze, appelli e inutili tentativi di riaprire ai visitatori la fortezza, passata nel 2019 dal Demanio alla piena proprietà della Regione. «Dovremmo essere pronti entro giugno», dichiarava lo scorso 9 aprile al Corriere Torino l’assessore alla Cultura Poggio. Mancava soltanto un passaggio formale, di competenza dell’assessore al Patrimonio Tronzano: la concessione del Forte al Comune di Exilles, «che a sua volta affiderà la gestione a un’associazione locale». Una cinquantina di giorni dopo, il 31 maggio, eravamo al punto di partenza: Tronzano, in risposta a un’interpellanza in Consiglio regionale, scriveva, nel linguaggio curialesco della sonnacchiosa burocrazia, che «si procederà alla formalizzazione di apposito accordo di collaborazione fra la Regione e il Comune, previa adozione di apposita deliberazione autorizzativa (...)
(...) d’iniziativa della giunta regionale e previo rilascio da parte del segretariato regionale del ministero della Cultura (ovvero la Soprintendenza, ndr) dell’autorizzazione di cui al decreto legislativo 42/2004, la cui richiesta è stata inoltrata dal settore Patrimonio». Rispetto alle dichiarazioni di Poggio dell’8 aprile, la risposta di Tronzano aggiungeva un unico elemento nuovo: per le attività al Forte — precisava — il Comune di Exilles (o l’associazione affidataria) riceverà un sostegno dalla Compagnia di San Paolo. Tale sostegno dovrebbe aggirarsi sui 40 mila euro. Dalla Compagnia mi confermano che loro sono pronti a pagare: ma a chi pagano, se ufficialmente non esiste ancora un beneficiario?
Non è tutto. Tre progetti per svolgere attività di spettacolo al Forte sono già finanziati e pronti a partire: l’associazione Borgate dal Vivo ha ottenuto fondi dal Ministero, Tangram Teatro dal bando Not&sipari di Fondazione Crt, il Centro Culturale Diocesano di Susa dal bando Inluce di Compagnia di San Paolo; e anche Piemonte dal Vivo è pronto a intervenire con una serie di spettacoli a proprio carico. Ma nulla si muove senza la sospirata delibera regionale. La quale, a sua volta, attende il via libera della Soprintendenza. Via libera che – si spera potrebbe arrivare oggi, 23 giugno. Forse.
Di sicuro l’altro ieri il sindaco di Exilles Michelangelo Castellano ha aveva ancora ricevuto nessun atto dalla Regione. Interlocuzioni sì, papiri no. Il pragmatico sindaco si è portato avanti con il lavoro: lo scorso 20 giugno ha pubblicato un prudentissimo «avviso esplorativo per manifestazione d’interesse» rivolto alle associazioni culturali interessate alla gestione del Forte. «Solo a seguito di un accordo fra Regione e Comune», puntualizza l’avviso con montanara cautela. Per aderire c’è tempo fino al 5 luglio. Dopodiché una pur minima procedura per l’assegnazione sarà necessaria — la burocrazia non fa sconti — e intanto si dovrà trovare il personale, quantomeno un guardiano, e il Forte andrà riportato all’onor del mondo con le pulizie e lo sfalcio dell’erba. Ammesso e non concesso che l’«apposito accordo di collaborazione fra la Regione e il Comune» venga formalizzato a tambur battente, pare impossibile che il Forte riapra prima del 15-20 luglio. Quando mezza stagione turistica sarà già sfumata.