Travolto in bici dalla polizia così sono finiti i sogni di Francesco
L’incidente in corso Regina. L’ira delle associazioni delle due ruote: no attenuanti
Aveva «cinquanta milioni» di sogni e poco tempo libero per realizzarli. Francesco Angelo Convertini, 33 anni, il designer di Locorotondo investito mercoledì sera mentre tornava a casa in sella alla sua bicicletta era un artista poliedrico, innamorato della vita in tutte le sue sfaccettature. Si era trasferito dalla Puglia a Torino nel 2015, stava finalmente per discutere la sua tesi al Politecnico, pensava di ristrutturare il trullo di famiglia a Locorotondo ed era deciso a trascorrere 6 mesi in Sudamerica per costruire case ecosostenibili. Una casa tutta sua a Torino stava cercando di comprarla, ma abitava ancora in un appartamento in affitto in via Fiocchetto, vicino a Porta Palazzo. A due passi dall’incrocio dove è stato travolto da una volante della polizia. Alle 19.15 di mercoledì quel filo scanzonato che legava le sue tante esistenze si è spezzato in corso Regina Margherita, all’imbocco del sottopasso di piazza della Repubblica. Una frenata, l’odore della gomma bruciata sull’asfalto e il rumore di lamiere contorte. Poi il tonfo sordo dell’impatto e i tentativi di rianimarlo. Tutto inutile. «Ciulicchio», come lo chiamavano in famiglia, è morto sul colpo. I due poliziotti sulla Seat Leon della questura, in stato di choc, stavano portando in commissariato un sessantenne ubriaco, fermato per un caso di maltrattamenti. Pare che la pattuglia stesse viaggiando sulla corsia degli autobus, a sirene spente, ma con lampeggianti accesi e adesso gli investigatori della polizia locale, coordinati dal pm Marco Sanini, dovranno ricostruire la dinamica di un incidente che ha provocato, oltre al dolore, una lunga coda di polemiche. In base alle prime ricostruzioni sembra certo che Convertini stesse percorrendo l’attraversamento ciclopedonale: «Che prevede la precedenza di chi lo percorre in bicicletta», precisa l’associazione Fiab Torino Bike Pride, che «non vuole giustificazioni o attenuanti». Mentre Diego Vezza, presidente della Consulta della mobilità ciclistica aggiunge: «Il 30% delle collisioni stradali sono causate dall’eccesso di velocità. Chiediamo di abbassare a 30 chilometri all’ora la velocità massima dei mezzi a motore su tutte le vie a eccezione dei grandi assi di scorrimento». Oltre ad accertare la velocità dell’auto, le perizie dovranno stabilire se il semaforo che regola l’incrocio era in funzione e chi è passato con il rosso. Nell’attesa, la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. Convertini collaborava dal 2017 con Paratissima, da febbraio era entrato nello staff e aveva il suo atelier nelle residenze artistiche della Cavallerizza. Nel laboratorio «Quattroccì», al terzo piano, dava forma alle idee degli altri e coltivava i suoi progetti. Aveva curato gli allestimenti della «manica Mosca» e aspettava l’inaugurazione delle mostre di ieri sera: «L’ho visto allontanarsi con la sua bicicletta e non avrei immaginato che sarebbe stata l’ultima volta — si commuove l’ad di Paratissima Lorenzo Germak —. Martedì sera era andato a Milano al concerto dei Rolling Stones e il giorno dopo l’ho svegliato alle 9 dicendogli che mi serviva del cemento. Mi aspettavo che mi urlasse dietro e invece si è messo subito al lavoro. Una persona speciale». Giocava a calcetto ogni martedì e sognava di riprendere a produrre vino rosso nel trullo di suo nonno: « Era un uragano di energia — ricordano Elena, Cecilia, Roberto, Vittoria ed Enza, gli amici dello staff di Paratissima —. Geniale, vulcanico, divertente. Era impossibile non volergli bene».