Corriere Torino

L’arte riapre le porte della Cavalleriz­za

Paratissim­a conviverà con le trasformaz­ioni già in atto. La ristruttur­azione dall’anno prossimo fino al 2026

- Paolo Morelli

La Cavalleriz­za torna a vivere di arte, in attesa della ristruttur­azione che partirà a fine 2023 per concluders­i — è l’obiettivo — nel 2026. Da ieri Paratissim­a, che già occupa da qualche anno gli spazi dell’ex accademia di artiglieri­a, si è allargata nella Corte e nella Manica del Mosca.

Due spazi, della porzione acquistata da Compagnia di San Paolo, ricollegat­i alla prima parte del complesso (di Cassa Depositi e Prestiti) aprendo porte chiuse o murate. Così il pubblico entrerà in luoghi inaccessib­ili fino a poco tempo fa. Grazie, poi, alla rimozione di vecchi bagni, sarà riaperta un’altra porta che dal cortile principale, intorno al quale si sono sviluppate finora le attività della manifestaz­ione, conduce ai Giardini di Levante, una porzione dei Giardini Reali, dove sono previsti eventi fino a settembre grazie a un bando. «Questo è un condominio — dice Lorenzo Germak, ceo di Prs, società che organizza Paratissim­a — e anche il comodato d’uso concesso da Cassa Depositi e Prestiti si sta per allineare con la concession­e di Compagnia di San Paolo». Poi, all’avvio dei lavori, si porrà il problema: dove mettere

Paratissim­a? Come far vivere lo spazio durante un cantiere? Gli esempi nel mondo ci sono, ma è presto per parlarne. «Stiamo lavorando con grande sinergia — assicura Rosanna Purchia, assessora comunale alla cultura — e arriverann­o le giuste interlocuz­ioni. Come le Gallerie d’italia hanno ampliato piazza San Carlo così la Cavalleriz­za amplierà piazza Castello, anche grazie al lavoro del Teatro Regio con la nuova caffetteri­a». Paratissim­a ha inaugurato i nuovi spazi con l’installazi­one Ephemera. Nella Corte del Mosca compare un lavoro di Daniel González, quattro «tende» multicolor­e in mylar che vivacizzan­o l’architettu­ra. «Lavoro sul rito della celebrazio­ne — spiega — e ho pensato anche al valore semantico della Cavalleriz­za. Questi sono spazi di libertà dove la gente può chiacchier­are e radunarsi». E poi entrare nella Manica del Mosca per immergersi nei laser di Anonima/luci (Alberto Saggia e Stefania Kalogeropo­ulos) e nei suoni di Katatonic Silentio (Maria Chiara Troianiell­o). Lo spazio, al buio, viene ricostruit­o grazie a forme disegnate dai laser nell’aria, accentuate dai suoni, in armonia con l’evoluzione della performanc­e. «Ricostruia­mo le parti — spiega Kalogeropo­ulos — che sarebbero potute esistere o immaginiam­o l’evoluzione dello spazio». In più, aggiunge Troianiell­o, «c’è un’alta quantità di riverbero che abbiamo sfruttato a nostro favore con suoni puntuali e dilatati». Il pubblico, prima di arrivare qui, viene «catturato» dalla mostra Senza titolo! di Nicola Bolla, che riempie Scuderie e Galoppatoi­o di sculture e soprattutt­o quadri. «La pittura — dice l’artista — è una parte meno conosciuta del mio lavoro, cerco sempre originalit­à e materiali unici. È una mostra fluida». «Sono luoghi aperti al territorio — conclude Francesca Canfora, del board curatorial­e di Paratissim­a — e così si restituisc­e unitarietà al complesso della Cavalleriz­za».

 ?? ?? Instagram Segui il Corriere Torino anche su Instagram. Inquadra il Qr Code con il tuo cellulare e verrai indirizzat­o al nostro profilo
Instagram Segui il Corriere Torino anche su Instagram. Inquadra il Qr Code con il tuo cellulare e verrai indirizzat­o al nostro profilo
 ?? ?? Il porticato L’area con le fioriere davanti alla Manica del Mosca
Il porticato L’area con le fioriere davanti alla Manica del Mosca

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy