Corriere Torino

I versi di Tacito o Cicerone nei licei il derby-versione sul più «facile» da tradurre

Gli studenti: disabituat­i a scrivere, meglio il maxiorale

- Di Chiara Sandrucci

Tacito al Gioberti, Seneca al d’azeglio, Cicerone all’alfieri. Nei 7 licei classici torinesi la seconda prova scritta della maturità 2022 si è svolta all’insegna della varietà tra gli autori. Latino per tutti, ma testi diversi in ogni scuola a seconda del livello raggiunto. Come per matematica allo scientific­o, dove però i problemi sono più difficili da paragonare. Seneca è uscito anche al Cavour e al Valsalice, Quintilian­o al Sociale e Cesare al Convitto Umberto I. «Tacito è considerat­o tra gli autori più difficili, per fortuna il brano era fattibile perché tratto dal “Dialogus de oratoribus” il più semplice a livello stilistico», commenta Alessandro all’uscita del Gioberti, dove gli studenti hanno saputo superare lo spavento iniziale. I maturandi dei licei classici sono quasi 1500 in Piemonte, a molti di loro sono bastate 4 ore per terminare la versione. «Pensavamo fosse più difficile, non ci aspettavam­o Cicerone», dicono Chiara e Beatrice dell’alfieri, comunque prudenti. «Detto questo, non sappiamo dire come sia andata, la parte centrale era piuttosto complicata». In ogni caso quest’anno la prova scritta conterà soltanto 10 punti, gli studenti sono tranquilli. «In fin dei conti è bello poter affrontare una maturità quasi normale», riflettono Ferdinando e Niccolò, della terza alfa, che all’inizio l’avevano presa male. «Una volta assimilato il ritorno degli scritti, abbiamo recuperato la capacità di tradurre e la prova era giusta per il nostro livello».

Al liceo d’azeglio, molti si aspettavan­o Seneca e così è stato. Ma il problema delle mancate versioni durante il periodo di Dad è molto sentito anche qui. «La mia classe non ha trovato molto facile questa seconda prova, diciamo che non era regalata», spiega Francesco di 3F davanti al classico di via Parini. «L’ultimo anno è stato pesante, abbiamo dovuto recuperare e ci aspettiamo voti inferiori rispetto agli esami tenuti in pandemia». Anche Bianca non è molto ottimista sull’esito finale. «Seneca non era difficile, ma io ho fatto fatica lo stesso perché per due anni non abbiamo tradotto — dice —. Per lo meno posso essere rispettata in famiglia: non è una finta maturità». Secondo Cecilia di 3C, che si era tanto battuta contro gli scritti, «le ragioni della protesta restano valide: sarebbe stato più giusto mantenere ancora il maxi orale».

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