Lingua, martello senza età
Nel weekend a Rieti i campionati Assoluti di atletica leggera Il Piemonte «manda» 46 atleti a caccia di titoli e medaglie A 44 anni, Lingua insegue il mondiale
«Sono in grande forma, mi gioco tutto». A 44 anni suonati, Marco Lingua non ha tempo da perdere, nè intende fermarsi un attimo, così continua a lanciare il suo martello verso nuovi orizzonti. Quelli a più breve termine sono i Campionati italiani Assoluti e i Giochi del Mediterraneo. Una doppia sfida che per il finanziere di Chivasso possono fare da trampolino verso gli altri grandi appuntamenti dell’estate dell’atletica, i Mondiali di Eugene e gli Europei di Monaco di Baviera. Le premesse della prima parte di stagione sono buone: Lingua è tornato su misure alte, con il recente 74,17 metri ottenuto a Cuneo, preceduto dall’ottimo 75,56 firmato ad aprile a Boissano (Savona) che è tuttora la miglior misura italiana dell’anno nel martello.
Logico che si possa pensare in grande, quindi, a cominciare dal weekend che lo vedrà in pedana agli Assoluti di Rieti, dove sarà la chioccia del contingente di 46 atleti piemontesi in gara – tra cui spiccano anche Daisy Osakue nel disco e i mezzofondisti Anna Arnaudo, Martina Merlo, Pietro Arese, Diego De Caro, Italo Quazzola e Pietro Riva – e dove andrà a caccia del suo diciassettesimo titolo tricolore. «Ci arrivo bene, è inutile negarlo – conferma –: sono pronto per l’exploit nelle gare più importanti dell’anno».
Già, perché dai campionati italiani passa innanzitutto la residua possibilità di ottenere il minimo per i Mondiali. «È l’ultima chance, speriamo di centrare la misura. Tra l’altro, dovessi vincere diventerei il campione nazionale più anziano della storia dell’atletica, strappando il record al discobolo Adolfo Consolini, che vinse nel 1960 a 43 anni e mezzo». Lingua ha appena spento 44 candeline e mantiene l’entusiasmo di un ragazzino. «Il segreto? Madre natura, innanzitutto, che mi ha regalato il talento. Ma da solo non basta: ci vogliono costanza, una passione incredibile e un amore folle come il mio per questa disciplina. Ingredienti che mi fanno vivere tutti i giorni come il primo». E gli consentono di unire il lavoro per la Guardia di Finanza agli allenamenti. «In base al turno in caserma, mi alleno al mattino o al pomeriggio: un’ora e mezza, senza esagerare, per all’organismo di recuperare. Alla mia età, il recupero è più importante dello stesso allenamento».
L’entusiasmo, trascinante anche a parole, è quello di sempre: «Sono trent’anni che faccio questa vita, la passione del martello è diventata un lavoro e lo auguro a chiunque. Ti pagano per fare ciò che ti piace, il massimo. La molla che scatta quotidianamente è quella della curiosità. Sono curioso di vedere che misura farò alla prossima gara, ho voglia di allenarmi e di specializzarmi e non mi pesa a livello psicologico». Dopo Rieti, Lingua volerà a Orano, in Algeria, per i Giochi del Mediterraneo, seconda possibilità per ottenere il pass per gli Europei di Monaco: «Come misura non sono lontano dal minimo, ma potrei qualificarmi anche grazie al ranking, quindi questa sarà una gara fondamentale per fare punti ed entrare tra i migliori 32 del continente: ho grande fiducia».
Lingua, in ogni caso, guarda ancora più avanti, a Parigi 2024: «Un’altra Olimpiade? Perché no? Ho buone sensazioni, in questa stagione ho capito di avere margine per fare misure ancora migliori quindi tutto è possibile. Due anni in più non mi spaventano, sono già vecchio ora…». Una risata e via a lanciare.
«La misura è vicina, ma per Monaco bastano i punti: mi gioco tutto in Algeria»