Vigneti «eroici» progetto su altri 10 ettari
Viticoltura «eroica» con pendenze fino al 30% tra i filari, e ancora più difficile considerati i drammatici effetti della siccità e gli assalti della fauna selvatica, cinghiali (questi ultimi portatori anche della peste suina), cervi e caprioli, che costringono a recintare i vigneti per salvarli. Nonostante tutto i vini della Valle di Susa resistono, anzi migliorano rispetto alle annate precedenti.
E c’è un progetto, legato alle compensazioni erogate per l’incidenza sul territorio della linea ferroviaria ad alta capacita e alta velocita Torinolione, di altri 10 ettari di vigne. Oggi la superficie vitata delle 6 aziende che aderiscono al Consorzio per la tutela e la valorizzazione Valsusa doc è di 18 ettari complessivamente, le bottiglie di vini a denominazione circa 80 mila per vendemmia, e altre 30 mila senza denominazione.
Tra storici agriturismi, come Ca’ Seren di Giaglione, e nuovi ristoranti, «L» Garbin di Chiomonte, il vino e la viticoltura impreziosiscono il paesaggio e l’offerta turistica di una valle in cerca di rilancio. La zona di produzione del vino Valsusa doc comprende i comuni di Almese, Borgone di Susa, Bruzolo, Bussoleno, Caprie, Chianocco, Chiomonte, Condove, Exilles, Giaglione, Gravere, Mattie, Meana di Susa, Mompantero, Rubiana, San Didero, San Giorio di Susa, Susa, Villarfocchiardo. Il riconoscimento della doc Valsusa è del 1997 e i vini emblema sono l’avanà e il Becquet (rossi) e il Baratuciat (unico bianco). Il progetto legato alle compensazioni della Tav dovrebbe consentire a questo territorio di valorizzare ulteriormente la produzione vinicola d’eccellenza.