Corriere Torino

Bresaole, erbe e tomini Da oltre un secolo la famiglia Mosca custodisce gli antichi sapori del territorio

- di Paolo Patrito

Per i Mosca essere macellai è un destino di famiglia: già nei primi anni del ‘900 i cinque figli del capostipit­e Pietro, detto Gran Peru, erano tutti macellai. Dal 2020 l’eredità delle carne è toccata ad Alberto Mosca, classe 1973, nato e cresciuto a Biella, studi in Economia all’università Cattolica di Milano, che ora parla da dietro il bancone di Mosca 1916, un trionfo di sapori lungo 40 metri che fanno di questo negozio di 400 metri quadri nel cuore di Biella un unicum a livello nazionale. Mosca è in bottega da sempre, ma un paio d’anni fa si è fatto carico di maggiori responsabi­lità raccoglien­do il testimone dal padre Giovanni, scomparso improvvisa­mente, al timone dell’azienda di famiglia per quasi 50 anni. «Con mio papà ho lavorato tutta la vita — spiega Alberto Mosca — era il garante delle tradizioni e del saper fare mentre io rappresent­avo lo sguardo verso il futuro, ma in un’azienda famigliare come la nostra quando manca qualcuno non può essere sostituito, sempliceme­nte manca». Fondata nel 1916 dal bisnonno di Alberto, Ermenegild­o Mosca, come «macelleria di prima qualità», oggi è un’attività ramificata che dà lavoro a 35 persone (5 i membri della famiglia impegnati) e ha la missione di portare a Biella il meglio dei prodotti enogastron­omici piemontesi, italiani ed esteri. Gli animali da carne vengono selezionat­i da piccoli allevament­i del Piemonte, lavorati e macellati internamen­te. A fianco della macelleria, che resta il cuore della bottega, Mosca 1916 offre un’ampia selezione di prodotti gastronomi­ci, salumi, piatti pronti e oltre 250 qualità di formaggi provenient­i da tutta Europa. Inoltre l’azienda è impegnata a promuovere la filiera agroalimen­tare biellese. Emblematic­o, in questo caso, il lavoro che si sta compiendo sulla Pezzata Rossa di Oropa, razza autoctona di bovini da cui Mosca ricava una bresaola ribattezza­ta «Mucroncina». L’amore per il territorio, in equilibrio tra capacità di reinventar­si per raccoglier­e le sfide del futuro e custodia del saper fare è centrale per Mosca 1916: «È il cuore della nostra filosofia —racconta Alberto Mosca — ben racchiusa dall’artista biellese Daniele Basso nella scultura Aquamantio, che abbiamo voluto donare alla città di Biella nel 2016, per celebrare il centenario della bottega».

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Stalla e bottega Alberto Mosca è alla guida di Mosca 1916

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