Corriere Torino

Salotti green sul tetto di Torino Rinasce Palazzo Felicita

Dopo 5 anni di cantieri e di polemiche torna a vivere l’ex sede di Cinzano L’opera di Giorgio Raineri ora è un edificio green

- Christian Benna

Torino che va in vacanza senza muoversi dal centro città sta prendendo forma sui tetti dell’ex Noviziato delle suore di via Principess­a Felicita di Savoia tra pergole bioclimati­che, tende

da sole e giardini verticali. Dopo 5 anni di cantieri, 10 milioni di euro di investimen­ti, polemiche, progetti e contro progetti, con tanto di alzata di scudi di molte «star» dell’architettu­ra (da Gregotti ad Aimaro Isola), l’edificio alle spalle dei del monte dei Cappuccini e disegnato dalla matita dell’architetto Giorgio Raineri, nonché ex sede della

Cinzano, qui c’erano gli uffici di Luca di Montezemol­o, poi quartier generale di Diageo, torna a vivere come complesso residenzia­le green. Ventitrè appartamen­ti in tutto, per superfici dai 100 ai 250 metri quadri.al piano terra e sul lastrico solare, gli alloggi al posto di grandi terrazzi hanno nuovissime pergole bio-climatiche e giardini. «È stata una ristruttur­azione un po’ complessa per un edificio davvero interessan­te, difatti il progetto originario di Raineri era curiosamen­te ispirato ad una pagoda orientale reinterpre­tata in chiave modernista ed aveva dei caratteris­tici finestroni verticali a cannocchia­le —spiega Ludovico Sicignano, project manager di Invest 2011 — Abbiamo cercato di rispettare, per quanto possibile, l’architettu­ra dell’edificio, pur dovendo innovare». Da qui l’idea di dare sfogo sui tetti, con il verde e le pergole bio climatiche, un’autentica stanza in più con vista collinare sull’ormai eterna estate di Torino. La storia di uno degli edifici i meno noti ma tra i più prestigios­i di Torino, che a partire dall’autunno sarà consegnato ai primi acquirenti, un terzo delle unità sono state già vendute, è una piccola epopea che forse è specchio della città degli ultimi 40 anni. Nei primi anni sessanta L’architetto Giorgio Raineri (1927-2021), uno degli esponenti di spicco della corrente del modernismo Neo-liberty, in uno dei punti più suggestivi della pre-collina torinese, un nuovo ed innovativo edificio per farne una scuola di infermieri­stica per le suore del noviziato della Carità. La scuola poi non fu mai attivata, ma il nuovo palazzo di 4 mila mq in collina, circondato da 7 mq di verde, diventa presto la casa di uno simboli di Torino: il Vermut. Qui Cinzano, all’epoca partecipat­a dal gruppo Fiat, sposta negli anni settante i suoi uffici. Un giovanissi­mo Luca di Montezemol­o è amministra­tore delegato. L’azienda poi passa di mano; dopo gli Agnelli vendono le quote anche gli eredi della famiglia Cinzano che erano rimasti azionisti di minoranza, e gli uffici, come il Vermut, prendono l’etichetta della multinazio­nale Diageo. «Ancora nei primi anni 2000, qui negli uffici di strada Principess­a Felicita, lavoravano circa 200 persone» racconta Sicignano. Poi sempre meno fino alla dismission­e della sede direzional­e.l’edificio rimane quindi vuoto e la proprietà non trova nessuna azienda a cui locare i grandi uffici.

È il periodo dei grandi addii dalla collina di Torino. Persino il gruppo Ferrero fa le valigie da Pino Torinese e se ne va dal capoluogo. Figurarsi trovare nuove realtà. Oggi con il pressing dello smart working affittare un palazzo interno a un’azienda è quasi un miraggio. Da qui nasce il progetto di trasformar­e l’ex noviziato, ex ufficio, in una residenza di prestigio. Tuttavia il processo di rifaciment­o e rinascita è tutt’altro che facile, tra progetti più volte modificati, richieste autorizzat­ive, burocrazia e pausa Covid, ci sono voluti più di 5 anni per veder rinascere, senza dispiacere troppo a nessuno, l’edificio di via Felicita. «Il mercato sta dando una buona risposta — spiega Camillo Solaro di Gabetti — È un edificio completame­nte rinnovato,se mbra decisament­e di stare lontano dallo stress cittadino, come al mare o in campagna, ma a due passi dal centro». I prezzi oscillano da 3.900 ai 5000 metri quadri.

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 ?? ?? In via Principess­a Felicita di Savoia L’ex Noviziato delle suore poi trasformat­o in uffici della Cinzano (Diageo) torna sul mercato come edificio residenzia­le: 23 appartamen­ti e pergole bioclimati­che sul tetto
In via Principess­a Felicita di Savoia L’ex Noviziato delle suore poi trasformat­o in uffici della Cinzano (Diageo) torna sul mercato come edificio residenzia­le: 23 appartamen­ti e pergole bioclimati­che sul tetto

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