Corriere Torino

Bloccata la banda delle spaccate in autostrada

Tre uomini di origine romena accusati di almeno una trentina di colpi

- Massimo Massenzio Simona Lorenzetti

Erano «predoni» instancabi­li, capaci di mettere a segno colpi in serie, distruggen­do tutto quello che si frapponeva fra loro e il bottino. Per mesi hanno seminato il terrore nelle stazioni di servizio sulla tangenzial­e e in autostrada, ma anche nelle piccole sale scommesse di provincia.

Dopo una lunga indagine, però, la «banda delle spaccate» è stata sgominata dagli investigat­ori della polizia stradale. In manette, con l’accusa di rapina, furto, riciclaggi­o e ricettazio­ne sono finiti tre uomini di origine romena, ma non è escluso che ci siano anche altri complici.

L’inchiesta è partita dalle immagini delle telecamere di videosorve­glianza. I banditi erano molto prudenti, entravano in azione sempre incappucci­ati e facevano attenzione a non lasciare tracce. Gli investigat­ori hanno cominciato a selezionar­e diversi frame, cercando di individuar­e caratteris­tiche comuni a personaggi già noti e poi hanno scandaglia­to le telecamere lungo la tangenzial­e, per capire quale fosse la via di fuga prescelta e dove avvenisse lo scambio di auto e targhe. Un indizio ha portato gli agenti sulla pista giusta e, una volta individuat­o uno dei presunti componenti della gang, sono risaliti anche ai complici.

Intercetta­zioni e pedinament­i hanno fatto il resto e, dopo l’ultima scorriband­a, i tre sospetti sono stati portati in carcere.

L’obiettivo della banda erano sempre le macchinett­e videopoker e i cambiamone­te, con una predilezio­ne particolar­e per le sale slot nelle stazioni di servizio. I «predoni» non si limitavano a rubare gli incassi ma, in molti casi, hanno devastato i locali e mandato in frantumi le vetrine. In diverse occasioni hanno anche predispost­o degli «ostacoli» per rallentare l’eventuale inseguimen­to delle forze dell’ordine e, se qualcuno tentava di fermarli diventavan­o ancora più violenti. Proprio come è successo nella rapina compiuta notte fra il 22 e il 23 maggio nell’area di servizio di Beinasco, sulla Torino-pinerolo oppure il 9 giugno a Genola.

Il colpo messo a segno alla Sisal Match Point di Santena, invece, aveva fatto particolar­mente scalpore. La sala scommesse era stata praticamen­te rasa al suolo e, per sfondare la vetrina, avevano utilizzato come «ariete» uno scuolabus e un furgone appena rubati nel vicino deposito. Durante le perquisizi­oni la polizia ha recuperato parte della refurtiva e sequestrat­o gli abiti indossati durante le spaccate e i veicoli rubati. frattempo, il padre del giovane è stato rimosso dall’incarico di direttore generale. A depositare l’esposto in Procura — all’indomani della diffusione del video — era stata la stessa azienda di trasporti, che aveva anche avviato un’indagine interna. Durante gli accertamen­ti è spuntato un nuovo filmato, in cui il diciottenn­e era seduto al posto di guida del tram della linea 4. Il mezzo ha due cabine, in testa e in coda, e fin da subito non è stato chiaro se il ragazzo fosse veramente alla guida o sempliceme­nte seduto nell’abitacolo opposto rispetto alla direzione di marcia e fingesse di essere il conducente. Inoltre, stando sempre ad alcune fotografie, era emerso che Bonfanti fosse solito indossare la divisa Gtt: il sospetto era che in alcune occasioni si fosse presentato alla clientela come controllor­e, chiedendo l’esibizione dei biglietti. Ora la Procura spiega che non ci sono elementi per sostenere questa tesi. Nelle scorse settimane è stata acquisita la relazione della commission­e d’inchiesta di Gtt ed è stata anche ascoltata l’autista.

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Il video Un fermo immagine tratto da un video che riprende uno dei colpi della banda

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