Bloccata la banda delle spaccate in autostrada
Tre uomini di origine romena accusati di almeno una trentina di colpi
Erano «predoni» instancabili, capaci di mettere a segno colpi in serie, distruggendo tutto quello che si frapponeva fra loro e il bottino. Per mesi hanno seminato il terrore nelle stazioni di servizio sulla tangenziale e in autostrada, ma anche nelle piccole sale scommesse di provincia.
Dopo una lunga indagine, però, la «banda delle spaccate» è stata sgominata dagli investigatori della polizia stradale. In manette, con l’accusa di rapina, furto, riciclaggio e ricettazione sono finiti tre uomini di origine romena, ma non è escluso che ci siano anche altri complici.
L’inchiesta è partita dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza. I banditi erano molto prudenti, entravano in azione sempre incappucciati e facevano attenzione a non lasciare tracce. Gli investigatori hanno cominciato a selezionare diversi frame, cercando di individuare caratteristiche comuni a personaggi già noti e poi hanno scandagliato le telecamere lungo la tangenziale, per capire quale fosse la via di fuga prescelta e dove avvenisse lo scambio di auto e targhe. Un indizio ha portato gli agenti sulla pista giusta e, una volta individuato uno dei presunti componenti della gang, sono risaliti anche ai complici.
Intercettazioni e pedinamenti hanno fatto il resto e, dopo l’ultima scorribanda, i tre sospetti sono stati portati in carcere.
L’obiettivo della banda erano sempre le macchinette videopoker e i cambiamonete, con una predilezione particolare per le sale slot nelle stazioni di servizio. I «predoni» non si limitavano a rubare gli incassi ma, in molti casi, hanno devastato i locali e mandato in frantumi le vetrine. In diverse occasioni hanno anche predisposto degli «ostacoli» per rallentare l’eventuale inseguimento delle forze dell’ordine e, se qualcuno tentava di fermarli diventavano ancora più violenti. Proprio come è successo nella rapina compiuta notte fra il 22 e il 23 maggio nell’area di servizio di Beinasco, sulla Torino-pinerolo oppure il 9 giugno a Genola.
Il colpo messo a segno alla Sisal Match Point di Santena, invece, aveva fatto particolarmente scalpore. La sala scommesse era stata praticamente rasa al suolo e, per sfondare la vetrina, avevano utilizzato come «ariete» uno scuolabus e un furgone appena rubati nel vicino deposito. Durante le perquisizioni la polizia ha recuperato parte della refurtiva e sequestrato gli abiti indossati durante le spaccate e i veicoli rubati. frattempo, il padre del giovane è stato rimosso dall’incarico di direttore generale. A depositare l’esposto in Procura — all’indomani della diffusione del video — era stata la stessa azienda di trasporti, che aveva anche avviato un’indagine interna. Durante gli accertamenti è spuntato un nuovo filmato, in cui il diciottenne era seduto al posto di guida del tram della linea 4. Il mezzo ha due cabine, in testa e in coda, e fin da subito non è stato chiaro se il ragazzo fosse veramente alla guida o semplicemente seduto nell’abitacolo opposto rispetto alla direzione di marcia e fingesse di essere il conducente. Inoltre, stando sempre ad alcune fotografie, era emerso che Bonfanti fosse solito indossare la divisa Gtt: il sospetto era che in alcune occasioni si fosse presentato alla clientela come controllore, chiedendo l’esibizione dei biglietti. Ora la Procura spiega che non ci sono elementi per sostenere questa tesi. Nelle scorse settimane è stata acquisita la relazione della commissione d’inchiesta di Gtt ed è stata anche ascoltata l’autista.