Corriere Torino

C’è poca acqua, nel Cuneese già girano le autobotti

Una pratica che si usava, raramente, d’estate e ora è sempre più frequente anche d’inverno

- (nella foto) F. Rul.

La siccità e il cambiament­o climatico mettono in difficoltà gli acquedotti piemontesi. Senza acqua sembra già essere estate per chi deve servire le cittadine e offrire la fornitura di acqua. Succede soprattutt­o nel Cuneese dove l’acda (Azienda cuneese dell’acqua) si è trovata costretta ad alimentare alcune vasche di presa con le autobotti. Una pratica che fino a qualche anno fa si usava, raramente, d’estate e invece ora è sempre più frequente anche d’inverno. La riduzione delle precipitaz­ioni al di sotto della media climatolog­ica sta generando una delle emergenze idriche più gravi nella storia. Sono così 54 su 108 i Comuni che presentano deficit idrici temporanei, sofferenze nelle riserve dei bacini di ricarica o più in generale squilibri nel bilancio idrico. Gli impatti della siccità sui Comuni possono variare in base alle caratteris­tiche degli acquedotti ed alla richiesta idrica per i diversi usi che varia in funzione delle stagioni (ad esempio per l’irrigazion­e e l’innevament­o artificial­e). Gravi criticità come Brondello, a Lisio, da Nucetto, a Pagno, fino a Perlo, Roccabruna, Rossana e Viola. Ma anche criticità limitate come Bernezzo, Brossasco, Celle di Macra e Villar San Costanzo. Ci sono più Comuni che potranno avere possibili criticità a breve. Tra questi Acceglio, Argentera,

Borgo San Dalmazzo, Boves. Trasporti d’acqua che, fanno sapere dall’azienda cuneese guidata dal presidente Livio Quaranta «da agosto a dicembre sono continuati. Sono stati effettuati 172 trasporti acqua con autobotte dalle 2 imprese appaltatri­ci del servizio e 41 trasporti con autocister­na in proprietà per un totale di 4.088 metri cubi di acqua trasportat­a nei serbatoi dei Comuni in sofferenza. Per ridurre gli impatti della siccità in maniera efficacie si sta continuand­o ad investire in soluzioni proattive capaci di fornire informazio­ni accurate e tempestive. Gli effetti sono ormai in corso da tempo e si misurano oggi con una crisi idrica che mette in discussion­e in particolar­e le Alte Terre, le attività che vi si svolgono, persino la possibilit­à di viverle. È un dramma che, temo, potrebbe anche estendersi ad altre parti del territorio se nevicate o piogge non alimentera­nno a dovere i bacini profondi».

Gli interventi

Sono stati effettuati 172 trasporti acqua con autobotte dalle 2 imprese appaltatri­ci del servizio

I rischi

È un dramma se nevicate o piogge non alimentera­nno i bacini

La crisi

La riduzione delle precipitaz­ioni sta generando una emergenze idrica

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