Scienza dei Dati, 10 borse di studio
Ècorsa a quattro (al momento) per la presidenza del tribunale, posto vacante dal settembre 2021, quando Massimo Terzi diede le dimissioni: Giuseppe De Rosa, presidente di sezione di corte d’appello a Trieste; Paolo Rampini, presidente di sezione ad Asti; Modestino Villani, attualmente presidente facente funzioni proprio a Torino; e Paolo Demarchi Albengo, presidente del tribunale di Cuneo. La scorsa settimana sono stati ascoltati in audizione dalla quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura, e ora dovranno essere proposti i nomi per il voto del plenum. Avevano invece ritirato la candidatura Emanuela Germano, presidente di sezione in corte d’appello (civile) sotto la Mole e Giovanna Di Rosa, presidente della Sorveglianza a Milano.
Non è però l’unica poltrona vuota, in tribunale: dal luglio scorso, quando Cristina Domaneschi è andata in corte d’appello, manca il presidente della sezione gip-gup, ora retta dall’aggiunto Diamante Minucci; mentre a fine febbraio diventerà vacante la presidenza della sesta penale, una delle più intasate e complicate, alla quale si è dedicato con robusti risultati (sull’arretrato) proprio Villani. Per il delicato ruolo al gip-gup — dove l’organico è sotto di oltre il 25 per cento — sono indiziati cinque nomi: Alessandra Salvadori, attualmente presidente della prima corte d’assise; Roberto Arata, presidente della quarta sezione penale; Vincenzo Bevilacqua, presidente del tribunale di Ivrea; Marco Tornatore, giudice ad Aosta; e Flavia Panzano, consigliere di corte d’appello. Per coprire questo posto ci vorrà però ancora tempo, mentre il presidente del tribunale potrebbe arrivare anche senza aspettare la composizione del nuovo Csm.
A dicembre, lo stesso Consiglio ha pubblicato il posto da procuratore capo, che sarà vacante dal prossimo 6 giugno, con l’addio alla magistratura di Anna Maria Loreto. Candidature ufficialmente aperte da oggi, con domande che potranno essere presentate fino al 16 febbraio. Pronostico abbastanza complicato, ma con una (quasi) certezza: tutti gli attuali aggiunti dovrebbero fare
Èdomanda. Dunque: Marco Gianoglio, Cesare Parodi, Patrizia Caputo, Enrica Gabetta (che è vicario), Emilio Gatti, Vincenzo Pacileo. Primi due favoriti, si narra, per l’attuale dominio di Area e Magistratura indipendente tra i membri aperta fino al 10 febbraio la call del «Progetto Lagrangefondazione Crt», che assegnerà a laureati in discipline tecnico-scientifiche (Stem) 10 borse di ricerca applicata nel campo della Scienza dei Dati e dell’impatto sociale. L’iniziativa è ideata, promossa e finanziata dalla Fondazione Crt con il coordinamento scientifico della Fondazione Isi (Institute for Scientific Interchange), leader globale nello studio dei Sistemi Complessi e dei Dati presieduto dal professor Alessandro Vespignani. I vincitori delle borse Lagrange effettueranno uno stage di un anno presso i laboratori di Fondazione Isi alle Ogr Tech. togati del Csm e dentro l’anm. A meno di candidature esterne, ovviamente. Dal due ottobre sarà invece libero lo scranno di Procuratore generale, ora di Francesco Saluzzo.
Tempo di elezioni pure per il consiglio dell’ordine degli avvocati, che ha convocato l’assemble elettorale per il 23 gennaio (in maxi aula 1), in vista delle votazioni della settimana 20-24 febbraio. Al momento, due liste all’orizzonte: quella del presidente uscente, l’avvocato Simona Grabbi, e quella che fa capo al collega Giampaolo Mussano. «Tutte e due “governative”, perché ci sono consiglieri uscenti in entrambe», sibilano i maligni. In realtà, paiono ben diverse. Sembra invece abortita, per ora, l’idea di un terzo contendente.