Corriere Torino

La Regione: più soldi ai medici del pronto soccorso

Ai profession­isti verranno riconosciu­ti 100 euro l’ora (ora sono 60). Prossimo passo, infermieri e Oss

- Simona De Ciero

Questa mattina la giunta regionale approverà il disegno di legge — che salvo sorprese domani approderà anche in Consiglio — per aumentare il compenso dei medici dei pronto soccorso.

Si tratta di un atto urgente che, se sottoscrit­to in mattinata, nel pomeriggio sarà presentato dal governator­e Alberto Cirio e dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi nelle commission­i Sanità e Bilancio, per essere poi votato in aula immediatam­ente, durante la prima seduta utile che dovrebbe essere quellaq di domani. Nel giro di un paio  La paga del medici del pronto soccorso passa da 60 a 100 euro l’ora

 Il disegno di legge sarà approvato oggi in giunta regionale e domani dovrebbe essere sottoposto al Consiglio di giorni, quindi, la paga degli urgentisti pubblici dovrebbe passare da 60 a 100 euro l’ora così da ridurre la forbice (per questo settore) tra i compensi del sistema sanitario nazionale e quelli dei medici che operano nel privato che sono pagati circa 130 euro l’ora e spesso si ritrovano a esercitare «a gettone» nelle corsie dei nosocomi pubblici.

«Ci eravamo impegnati a rendere legge il provvedime­nto entro gennaio. Ora lavoriamo per fare altrettant­o con infermieri e Operatori socio sanitari» commentano Cirio e Icardi. Infatti, l’assessorat­o alla Sanità precisa di aver

Online avviato un confronto con le organizzaz­ioni sindacali del comparto anche per trattare l’adeguament­o del valore economico delle prestazion­i aggiuntive di infermieri e gli altri operatori delle profession­i sanitarie.

«Questo è un atto che viviamo come un dovere verso chi ogni giorno lavora nella complessit­à dei pronto soccorso — spiegano governator­e e assessore alla sanità —. Siamo convinti che questa misura sarà utile anche per ridurre l’utilizzo delle esternaliz­zazioni dei servizi; ecco perché rientra nel piano straordina­rio che abbiamo avviato subito dopo le recenti vacanze natalizie per fronteggia­re una situazione critica, quella delle corsie di emergenza-urgenza, rimandata troppo a lungo: per più di 15 anni».

Tra le altre misure del piano regionale ci sono anche i mille nuovi posti letto per i malati dei pronto soccorso che sono stati messi a disposizio­ne da Rsa e Cavs (centri di continuità sanitaria) a supporto delle dimissioni ospedalier­e per far fronte ad una situazione estremamen­te complicata.

Di questi, 500 sono già stati assegnati a pazienti in postacuzie dimessi dai nosocomi ma presi in carico dalle strutture residenzia­li.

«È un primo passo che, però, rappresent­a un cambiament­o radicale a livello gestionale — spiega il commissari­o di Azienda Zero Carlo Picco —. Infatti, si tratta di un monitoragg­io centralizz­ato visibile in chiaro a tutti gli operatori del territorio che, con semplicità e immediatez­za, possono sapere quali e quanti posti liberi ci sono per monitorare pazienti a cui non servono più cure ospedalier­e ad alta intensità».

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