La Regione: più soldi ai medici del pronto soccorso
Ai professionisti verranno riconosciuti 100 euro l’ora (ora sono 60). Prossimo passo, infermieri e Oss
Questa mattina la giunta regionale approverà il disegno di legge — che salvo sorprese domani approderà anche in Consiglio — per aumentare il compenso dei medici dei pronto soccorso.
Si tratta di un atto urgente che, se sottoscritto in mattinata, nel pomeriggio sarà presentato dal governatore Alberto Cirio e dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi nelle commissioni Sanità e Bilancio, per essere poi votato in aula immediatamente, durante la prima seduta utile che dovrebbe essere quellaq di domani. Nel giro di un paio La paga del medici del pronto soccorso passa da 60 a 100 euro l’ora
Il disegno di legge sarà approvato oggi in giunta regionale e domani dovrebbe essere sottoposto al Consiglio di giorni, quindi, la paga degli urgentisti pubblici dovrebbe passare da 60 a 100 euro l’ora così da ridurre la forbice (per questo settore) tra i compensi del sistema sanitario nazionale e quelli dei medici che operano nel privato che sono pagati circa 130 euro l’ora e spesso si ritrovano a esercitare «a gettone» nelle corsie dei nosocomi pubblici.
«Ci eravamo impegnati a rendere legge il provvedimento entro gennaio. Ora lavoriamo per fare altrettanto con infermieri e Operatori socio sanitari» commentano Cirio e Icardi. Infatti, l’assessorato alla Sanità precisa di aver
Online avviato un confronto con le organizzazioni sindacali del comparto anche per trattare l’adeguamento del valore economico delle prestazioni aggiuntive di infermieri e gli altri operatori delle professioni sanitarie.
«Questo è un atto che viviamo come un dovere verso chi ogni giorno lavora nella complessità dei pronto soccorso — spiegano governatore e assessore alla sanità —. Siamo convinti che questa misura sarà utile anche per ridurre l’utilizzo delle esternalizzazioni dei servizi; ecco perché rientra nel piano straordinario che abbiamo avviato subito dopo le recenti vacanze natalizie per fronteggiare una situazione critica, quella delle corsie di emergenza-urgenza, rimandata troppo a lungo: per più di 15 anni».
Tra le altre misure del piano regionale ci sono anche i mille nuovi posti letto per i malati dei pronto soccorso che sono stati messi a disposizione da Rsa e Cavs (centri di continuità sanitaria) a supporto delle dimissioni ospedaliere per far fronte ad una situazione estremamente complicata.
Di questi, 500 sono già stati assegnati a pazienti in postacuzie dimessi dai nosocomi ma presi in carico dalle strutture residenziali.
«È un primo passo che, però, rappresenta un cambiamento radicale a livello gestionale — spiega il commissario di Azienda Zero Carlo Picco —. Infatti, si tratta di un monitoraggio centralizzato visibile in chiaro a tutti gli operatori del territorio che, con semplicità e immediatezza, possono sapere quali e quanti posti liberi ci sono per monitorare pazienti a cui non servono più cure ospedaliere ad alta intensità».