Corriere Torino

Carlo Frassinell­i il tipografo torinese che negli anni Trenta portò per primo in Italia la grande letteratur­a internazio­nale e le storie di Topolino

- Moby Dick, Topolino Le avventure di

che ben presto spingerà Einaudi ad aprire una sua casa editrice. Ma quella tipografia è frequentat­a anche da Franco Antonicell­i che Frassinell­i sceglie come direttore editoriale. Antonicell­i è ben inserito nel mondo intellettu­ale torinese e presenta a Frassinell­i Leone Ginzburg e Cesare Pavese. Grazie all’incontro dei

di Mark Twain e di Hermann Hesse. Autori all’epoca sconosciut­i in Italia. Tra i meriti di Carlo Frassinell­i c’è anche quello di aver introdotto la serigrafia nel nostro Paese. Grazie a questa nuova tecnica di stampa riesce a realizzare delle copertine colorate, utilizzand­o della carta pigmentata Fabriano. Come la copertina di

una balena bianca su carta azzurra. Ma la nuova casa editrice pubblica anche due volumi de

come ricorda ancora Claudio Frassinell­i: «Era stato proposto da Pavese che infatti li ha tradotti e sono usciti come libretti. Avevano un po’ di illustrazi­oni ma c’era tanto testo. È stato un fiasco solenne! Proprio perché erano presentati in forma di libro».

Nel secondo Dopoguerra il panorama editoriale cambia radicalmen­te e fare il piccolo editore puro è difficile. Così Carlo Frassinell­i decide di cedere la casa editrice e di continuare solo l’attività tipografic­a. Nel 1968 il marchio e l’intero catalogo vengono acquistati da Adelphi Edizioni per essere poi ceduti nel 1982 a Sperling & Kupfer. Nel 2015 Frassinell­i è stata rilanciata con un nuovo marchio che rimanda a quello originario degli anni Trenta. Si prova così a conservare l’antica ricetta che univa la curiosità del nuovo a una altissima qualità letteraria.

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