Juric: «Si vedeva dall’inizio che mancavano accelerazioni e spunti». Allarme Lukic: guaio muscolare, oggi il verdetto
Itimori della vigilia di Ivan Juric si sono concretizzati. «Ho grande paura, servirà essere al cento per cento», aveva detto sabato il tecnico. Un Toro spento e visibilmente provato sul piano tecnico e mentale dopo la bella vittoria col Milan in Coppa Italia non si è ripetuto contro lo Spezia, né sul piano della prestazione né su quello del risultato. Il tecnico granata fa appello proprio alla mancanza di freschezza fisica e mentale quando spiega il ko per 1-0: «Ci sono mancate le energie, si vedeva dall’inizio che mancavano spunti e accelerazioni. Una squadra come la nostra fa fatica se non è al massimo».
E, dall’inizio, hanno giocato dieci undicesimi della formazione vista col Milan: «Penso che non abbiamo molte soluzioni in questo momento – spiega Juric –. Abbiamo fatto il massimo per aiutare i giocatori nel recupero delle energie, temevo questa partita, ma pensavo riuscissimo ad andare oltre grazie all’importanza del risultato di San Siro. Dal modo di correre ho però visto subito che non saremmo riusciti a fare una prestazione come quelle contro Verona, Salernitana e Milan. Con lo Spezia, anche per i loro meriti, abbiamo sofferto tanto».
L’analisi di Juric trova conforto nelle parole di Alessandro Buongiorno, che nei momenti più difficili spesso ci mette la faccia. «Sono mancate un po’ di energie. Nei disimpegni e nelle seconde palle non siamo stati incisivi come al solito. Nel primo tempo eravamo in controllo, poi abbiamo preso gol per un episodio. Abbiamo provato tutto per pareggiarla, ma non ci siamo riusciti». La speranza era che l’adrenalina di San Siro fosse più forte della stanchezza. Non è stato così. Il Toro fatica, e alla quarta partita in un dieci giorni ci sono delle attenuanti, secondo Juric. «Quando i miei giocatori non sono al massimo, diventa tutto più difficile. Il rigore ha sbloccato la gara e con lo 0-0 magari era tutto diverso. Il penalty ci stava, ma anche il rosso a Caldara, invece del cartellino giallo – spiega l’allenatore granata –. Detto ciò, abbiamo palleggiato tanto (67,2% il possesso palla dei padroni di casa) senza creare vere azioni. Sulle fasce Holm e Reca hanno dominato in tutto su Singo e Vojvoda. Così si fa fatica ad essere pericolosi ed efficaci: questa è stata una partita decisamente negativa».
Juric è visibilmente dispiaciuto: «Non bisogna lamentarsi troppo, non avevamo tante energie da tirare fuori. Abbiamo fuori Lazaro, Aina, Pellegri e da oggi Lukic... Ero più arrabbiato per non aver vinto a Salerno, quando lo avremmo meritato».
Proprio l’infortunio di Sasa Lukic è l’altra brutta notizia della domenica pomeriggio: il guaio al flessore della coscia destra potrebbe tenerlo fuori per settimane; nelle prossime ore gli esami faranno piena luce. Juric, infine, spiega così il mancato utilizzo di Adopo e Bayeye, i grandi protagonisti di San Siro: «Linetty a Milano è entrato bene e, per come stava andando la partita, ho preferito lui a Michel. Bayeye? Al posto di Singo, che era stanco, ho scelto Seck perché poteva dare qualcosina in più in attacco».
Il calcio di rigore per loro ci stava Ma c’era anche un rosso a Caldara
Buongiorno Nei disimpegni e nelle seconde palle non siamo stati incisivi come al solito
Alessandro Buongiorno ha giocato il primo tempo a sinistra, la ripresa al centro: contro Nzola e Gyasi non ha concesso un metro o un pallone. Ma non è bastato a evitare il ko