Emma, memoria storica del paese era l’anima del ristorante delle Alpi
Era la memoria storica del paese Emma Rosso Pognant. Emma avrebbe compiuto cento anni il prossimo 22 aprile nella sua Valsusa ma il suo corpo si è arreso prima di tagliare il traguardo sperato. Una donna forte, tenace che durante il suo lungo percorso di vita aveva conosciuto la storia del paese. Un passato che amava ricordare e soprattutto raccontare con lucidità in ogni minimo dettaglio. Nata in Alta Valle, a Rochemolles, dove la mamma Cecilia la partorì a casa dei genitori aveva preso in gestione da giovanissima l’albergo Ristorante delle Alpi, poi ribattezzato «Ristorante delle Alpi». Emma iniziò così, con le sorelle Mariuccia e Adelina, ad intraprendere la vita di ristoratrice, che la accompagnò per tutta la sua esistenza e la appassionò, al punto che, dopo la morte della mamma, continuò l’attività coadiuvata dal marito Rino Favro. «Insieme lavorarono con dedizione e professionalità, al punto di trasformare la trattoria in uno dei più apprezzati e conosciuti ristoranti della zona — racconta Bruno Andolfatto, giornalista e profondo conoscitore della Valsusa —. L’attività a nome della famiglia durò 60 anni, ricevendo il diploma, con tanto di medaglia d’oro, dalla Camera di Commercio di Torino. Nel 2019 il ristorante festeggiò cento anni di ininterrotta attività, annoverandosi così tra i più longevi e stimati della Valle». Una vita ricca di aneddoti che la figlia Maria Chiara Favro aveva ricordato anche in un’intervista riportata sul giornale locale La Valsusa. «Durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, insieme ad altre ragazze, si prodigò attivamente nelle più diverse attività di aiuto verso i più bisognosi, inviando pacchi di cibo e bevande ai militari mattiesi al fronte, ai feriti dell’ospedale da campo della Ravoira di Bussoleno e alle truppe partigiane — raccontava la figlia riportando l’esperienza della madre —. In alcune situazioni si trovò anche mitragliatrici puntate addosso, ma nulla fece vacillare il suo temperamento forte e sempre di esempio per tutti».