Corriere Torino

Storie di migranti e stravolgim­ento climatico

- Paolo Morelli

«Che clima c’è?». Pessimo, vien da dire, o comunque piuttosto difficile. Se lo chiede, utilizzand­o questa frase come tema di quest’anno, il Festival delle Migrazioni, alla quinta edizione in partenza oggi. L’avvio è alle 18 con l’inaugurazi­one della mostra Name

Climate Change al Polo del ‘900, curata da Cambalache. Seguirà un approfondi­mento, con l’associazio­ne Quore, dedicato ai richiedent­i asilo Lgbtqi+: dalle procedure per la protezione internazio­nale alle «precarie» linee guida europee in materia. In serata sono previste proiezioni a cura di Ortometrag­gi Film Festival (ore 19.30) e il film Europa di Haider Rashid (ore 21, con Psicologia Film Festival e Crocevia di Sguardi). «Cacciatori di migranti», misure di sicurezza per salvaguard­are i confini della «fortezza Europa», storie personali, dramma dell’attualità che si fa fatica a vedere (o si vuole evitare). Il Festival delle Migrazioni crea un legame fra politica e ambiente, perché se tutto è collegato allora anche le migrazioni possono essere un effetto dello stravolgim­ento climatico in corso. Luoghi pressoché invivibili, abbandonat­i in cerca di sopravvive­nza, con persone che si spostano e conseguent­i problemi.

La manifestaz­ione, organizzat­a da Almateatro, A.M.A. Factory e Tedacà (sostenuta da Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt e Ministero della Cultura), proseguirà fino al 24 settembre con incontri, spettacoli teatrali, proiezioni e dibattiti. Sono in programma circa trenta eventi con più di quaranta ospiti, tra cui Gad Lerner, Marzio G. Mian, Nancy Porsia, Gabriele Proglio, Bintou Touré e Massimo Giannini.

La novità di quest’anno è il focus geografico, dedicato al Mali, un Paese cruciale per gli equilibri politici e sociali dell’area subsaharia­na. Dopodomani alle 16, San Pietro in Vincoli ospiterà l’incontro

Racconta il Mali oggi , con i giornalist­i Andrea De Georgio e Nicola Gallino insieme a Nohoum Traoré, presidente dell’associazio­ne Giguya. Cosa spinge a partire da questa terra e cosa a tornare? Inoltre, sabato 23 settembre nell’ambito della tradiziona­le Cena delle cittadinan­ze, sarà proposto un piatto della tradizione culinaria maliana. Il focus geografico cambierà ogni anno. Al centro del festival c’è poi la narrazione delle migrazioni, fondamenta­le per muovere — o meno — l’opinione pubblica e spesso responsabi­le della percezione distorta di certi fenomeni.

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L’immagine Nouhoum Traoré in uno scatto in mostra

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