«Gianni alla politica dava idee, spunti e studi Erano anni bellissimi»
De Magistris e l’euroavventura 2009-2014
Insieme erano stati euro parlamentari durante la settima legislatura con l’italia dei Valori di Di Pietro per cinque anni, dal 2009 al 2014. Anti-berlusconiani, legalitari e liberali. «Eravamo sempre noi. Io, Pino Arlacchi e Vattimo. La squadra. Io e Gianni ci perdevamo spesso a parlare nei corridoi tra una commissione e l’altra. Anche la sera fino a tardi dove era possibile. Lui non si occupava di politica in senso stretto o nell’uso comune che se ne fa del termine, sicuramente non del Palazzo. Dava alla politica le sue idee, studi, spunti. La guardava dalle lenti del pensatore coinvolto. Quello di Gianni è stato un contributo straordinario. Sono stati anni bellissimi, vivevamo le nostre battaglie come una missione».
Luigi de Magistris, ex sindaco di Napoli e magistrato, ora leader della lista Unione Popolare, che alle ultime politiche del 2022 non ha sorpassato le soglie di sbarramento, ricorda l’ultima stagione politica del filosofo, conosciuto per essere il teorizzatore del pensiero debole, Gianni Vattimo.
Vattimo era stato europarlamentare a Bruxelles per due legislature. La prima volta, dal 1999 al 2004. La seconda, dal 2009 al 2014 e sempre con l’italia dei Valori. Poi, dopo la dipartita del leader Di Pietro in favore della corrente del segretario di Idv attualmente in carica, Ignazio Messina, aveva deciso di ritentare. Si era auto candidato a correre alle europee del maggio 2014 con il Movimento 5 stelle e, dopo il niet di Grillo, aveva rilanciato: «Fammi fare la consultazione in rete per la mia candidatura alle europee» aveva chiesto al capo del movimento.
«Non abbiamo mai parlato di quella vicenda» dice De Magistris «l’ultima volta che l’ho visto mi stavo ricandidando per le elezioni da sindaco di Napoli. Era il 2014, ero stato sospeso dalla carica in seguito alla condanna in primo grado da cui poi sono stato assolto. Fu molto gentile da parte di Gianni venirmi a trovare in quel momento. Per telefono l’ho sentito due anni fa. Aveva sempre tante idee ed era sempre solare. Me lo ricordo sempre sorridente».
Il filosofo e professore torinese, negli ultimi anni della sua vita, oltre all’accademia, non ha mai abbandonato neanche la politica. Iscritto dal 2015 al Pci, appena due anni fa, nel 2021, si è candidato a Torino alle elezioni comunali per la lista del Partito Comunista di Marco Rizzo. Una candidatura simbolica «d’ispirazione» la definì lui per «il comunismo debole e per una società che escluda la pratica della violenza come dialettica».