La Bella Tolera e le «facce di tolla» per l’ultimo carnevale del Piemonte
Quando si parla di Carnevale in Piemonte e nel Torinese non si può non parlare di quello di Chivasso.
Nato nel 1951, il «Carnevalone» è una delle più significative feste del territorio, con i suoi eventi ricchi di fascino e le sue antiche usanze tramandate di generazione in generazione. A guidare i festeggiamenti la Bella Tolera, quest’anno Simona Insardi, personaggio che meglio identifica i connotati propri della città di Chivasso, rappresentandone l’operosità e l’intraprendenza che l’hanno sempre contraddistinta. Il nome – la Tolera – trae origine dal simpatico appellativo di «face’d tola» affibbiato ai chivassesi per il fatto che, in passato, il campanile del Duomo era sormontato da una guglia fasciata di latta che rifletteva, in modo piuttosto vistoso, i raggi del sole. Il simbolo femminile della festa quest’anno verrà accompagnata da Marcello Sesia, che vestirà invece i panni dell’abba. A Chivasso i festeggiamenti sono scattati con il consueto Gran Galà di Carnevale, che ha avuto luogo lo scorso 27 gennaio al Castello dei Conti di Biandrate, a San Giorgio Canavese, una location suggestiva per una serata elegante. Il top, il culmine ovviamente si vivrà in questa settimana e sino alla giornata di vera festa del 18 febbraio quando tutta la città verrà invasa da maschere e carri allegorici provenienti da diverse regioni d’italia, perché quello di Chivasso è un carnevale in un certo senso unico tra quelli piemontesi, l’ultimo, e sancisce la fine del periodo carnevalesco dando l’arrivederci al 2025 e anche per questo radunare ogni anno tantissima gente.