Fede, la ripartenza
Chiesa ritrova il gol dopo 47 giorni, da punta esterna: e non è un caso All’orizzonte ci sono la Champions da blindare e un Europeo da difendere
Un gol per ripartire. Un gol per iniziare un nuovo cammino con una direzione precisa: la Champions League e gli Europei. La rete di Chiesa al Napoli non è servita alla Juventus per evitare la sconfitta ma ha un peso specifico enorme per Federico, che ha atteso questa gioia per ben 47 giorni. Tanto è trascorso dall’ultimo sorriso di metà gennaio contro il Sassuolo fino al diagonale del momentaneo pareggio di domenica sera. Un lungo digiuno coinciso con un periodo difficile a livello fisico, certificato da un inizio di 2024 a singhiozzo con quattro partite saltate a causa di problemi muscolari e al ginocchio operato due anni fa. E allora nella corsa verso la panchina per festeggiare c’è il riassunto del momento dell’attaccante bianconero che si è tolto un peso.
Dubbi, inquietudini, timori avevano infatti pervaso l’ambiente: Chiesa non era più al centro della Juventus, non era più quello vero. E i fischi dello Stadium nel match contro il Frosinone, caso davvero più unico che raro, avevano fatto il resto. La preoccupazione si è estesa dalla Continassa fino a Coverciano. All’orizzonte ci sono gli Europei e l’italia andrà in Germania a difendere il titolo vinto a Wembley nel 2021. Impossibile non riavvolgere il nastro e non ricordare che proprio Federico è stato uno degli artefici di quella straordinaria cavalcata. È evidente quindi che, come Massimiliano Allegri in ottica Juve, anche il commissario tecnico Spalletti ha bisogno del miglior Chiesa affinché la Nazionale possa recitare da protagonista, soprattutto dopo il grave infortunio di Berardi.
L’auspicio è che a Napoli sia arrivata la svolta per Federico: di nuovo in gol, di nuovo “dentro” la Juventus e non più periferico come è stato di recente. La via della felicità può essere il tridente: Allegri l’ha scelto per rimontare e in cinque minuti i bianconeri hanno subito trovato il gol. Un caso? Chissà, certo è che la soluzione consente di risolvere l’equivoco tattico della posizione in campo di Chiesa, più a proprio agio da esterno che da seconda punta.
Adesso la parola magica diventa continuità per tornare al trend di inizio stagione,
C’è un futuro tutto da scrivere, visto che il contratto scadrà nel 2025
quando erano arrivati quattro gol nelle prime cinque partite. Allora la magia si è esaurita presto, al sorgere dei primi fastidi fisici. Sarà vera gloria, stavolta? La prima risposta verrà dall’atalanta: la Juve non avrà Vlahovic squalificato ed è logico che sia proprio Federico a doverla trascinare. C’è il traguardo imprescindibile della prossima Champions League da raggiungere. C’è il titolo europeo da difendere in maglia azzurra. E c’è un futuro tutto da scrivere, visto che il contratto scadrà nel 2025. E’ l’ora del vero Federico Chiesa.