«Stop alle stragi sul lavoro Servono sanzioni pesanti e più controlli nelle aziende»
Caretti (Cisl) illustra in assemblea il decalogo sulla sicurezza Agli operai «più salario e meno orario» La Uilm in campo sul rinnovo dei contratti La startup lava le «auto blu» senz’acqua
Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro rimane la priorità dell’agenda della Cisl piemontese che domani, all’hotel Concord di via Lagrange, ha organizzato un’assemblea con dirigenti e responsabili del settore della regione, proprio per illustrare le proposte sul tema. Di fatto un decalogo per cercare di arrestare quella che si può definire una strage, visto che in Piemonte nel 2023 si sono registrati 75 decessi: in media ogni cinque giorni una persona è uscita di casa per andare a lavoro e non è più tornata (tre a gennaio 2024). «Serve una svolta — afferma il segretario generale della Cisl Piemonte, Luca Caretti — i morti e gli incidenti hanno raggiunto un livello inaccettabile, per questo riteniamo fondamentale mettere in campo tutte le iniziative utili a preservare e difendere l’incolumità di chi lavora». Caretti, da dove si inizia? «In Piemonte, quando si parla di salute e sicurezza sul lavoro, occorre ripartire dall’abc, e lo dico con profonda amarezza. Non conosciamo a sufficienza le debolezze di ogni territorio. Il Covid in questo senso ha azzerato tutto, e da lì non siamo più ripartiti. Prima abbiamo commentato la strage del Mottarone, poi l’episodio della gru di via Genova, infine Brandizzo e oggi il caso di Firenze. Se tra 5 mesi non vogliamo ritrovarci a parlare dell’ennesima tragedia, dobbiamo smetterla di filosofeggiare e passare ai fatti concreti».
Si sta muovendo qualcosa? «La Regione finalmente ha iniziato a investire in questa direzione, predisponendo un progetto triennale da 14 milioni di euro per potenziare la rete, riorganizzarla, fare corsi di formazione, aumentare il numero degli ispettori e gli n Piemonte nel 2023 si sono registrati 75 decessi: in media ogni cinque giorni una persona è uscita di casa per andare a lavoro e non è più tornata
Istrumenti in loro dotazione. Basi solide per fare ciò che più conta, ovvero la prevenzione. Il piano, ufficializzato negli ultimi giorni del 2023, passerà presto all’azione, ed è frutto del confronto sindacale. Dopo la tragedia di Brandizzo nessuno poteva più nascondersi».
La Cisl nazionale ha proposto un decalogo che voi presenterete domani, quali sono i punti salienti? l rinnovo dei contratti con più salario e ad orario ridotto, così da migliorare le condizioni di lavoro e di vita dei metalmeccanici. È questo l’obiettivo della Uilm, che domani si ritroverà a Torino per il Consiglio regionale al teatro Q77 di corso Brescia. All’incontro sarà presente anche il segretario generale, Rocco Palombella, proprio per discutere del rinnovo del
«Occorre sicuramente potenziare lo Spresal e gli ispettorati, visto che in media 8 aziende su 10 sono fuori dal perimetro della regolarità, e per avere più fondi si potrebbe usare l’avanzo utile dell’inail. Inoltre siamo a favore della patente a punti, e riteniamo che la prevenzione debba partire dalla scuola. Sia a livello di conoscenza, in quelle primarie, che all’università, creando percorsi che contratto nazionale. «Anche in fabbrica si può ridurre l’orario di lavoro senza abbassare il salario — sottolinea Luigi Paone, segretario generale di Uilm Torino — come già avviene negli uffici. Per rendere più appetibili le aziende, e ridistribuire la ricchezza, la riduzione dell’orario di lavoro è l’unica strada». facilitino la creazione di figure professionali che in futuro operino nel settore conoscendo al meglio un mondo in continua evoluzione. Infine sarebbe importante che le banche dati di Inail, Spresal e ispettorato del lavoro si parlassero, una priorità di cui dovrebbe occuparsi il governo».
Sarà sufficiente ad arginare la piaga delle morti sul lavoro? Retribuzioni ingiuste, cultura del profitto e sfruttamento non incidono sulla sicurezza? E i subappalti?
«In Italia le leggi ci sono, solo che non vengono applicate. L’esiguità del numero di controlli per assenza di personale (c’è chi in media riceve un controllo ogni 25 anni), e la mancata adozione di misure repressive sui responsabili delle irregolarità ne sono un esempio. Chi non rispetta le regole deve essere sanzionato in modo pesante, oggi non si sta facendo abbastanza. Sul precariato invece tocca al governo fare di più. Noi abbiamo proposto, come inizio, di dare maggiori responsabilità alle aziende appaltanti».
●
●
Le forti piogge degli ultimi giorni non devono distogliere gli occhi dalle problematiche ambientali dovute alla siccità e allo spreco idrico. In questa direzione si innesta la nuova partnership, inaugurata ieri, tra la Regione Piemonte e Wash4green, marchio del gruppo Distribus, una startup nata due anni a Saluzzo che ha sperimentato il lavaggio a secco (waterless) per le auto, e che ha previsto l’adozione di questo sistema per le auto di rappresentanza della Regione. «Risparmiare acqua, nella fattispecie quella potabile, oggi più che mai diventa un imperativo» ha sottolineato l’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati. «Il nostro compito — continua Marnati — è quello di dare l’esempio: oggi si parla di Regione ma questo principio dovrebbe essere replicato su vasta scala». Un pensiero condiviso dall’amministratore delegato di Wash4green Filippo Beltrani, che sottolinea come questo sistema, sviluppato tramite l’utilizzo di detergenti che evaporano al contatto con la superficie lavabile, faccia risparmiare 160 litri d’acqua per ogni lavaggio, ma i vantaggi non si fermano qui: «Potendo contare su un personale di cento persone in tutta Italia, ci adoperiamo per lavare le auto in loco mettendoci d’accordo con i clienti». Dopo questo importante accordo con la regione, l’obiettivo della startup saluzzese è espandersi: «Siamo già presenti su tutto il territorio nazionale, nel 2025 puntiamo all’internazionalizzazione », spiega Beltrani, che evidenzia la concretezza del progetto: «Per combattere lo spreco idrico è importante sensibilizzare, ma quello che fa davvero la differenza sono le iniziative concrete, come la nostra».
«Potenziare lo Spresal, la patente a punti, investire in formazione e multe più salate»