Addio a Dido, il «pirata dello spazio» che intercettava i cosmonauti sovietici
I ricordi delle persone che ci hanno appena lasciato scritti dalle firme del Corriere Torino
Donne e uomini noti oppure no ma sempre insostituibili per i familiari, gli amici e la gente del loro quartiere
L’uomo delle stelle torinesi è venuto a mancare a poche ore di distanza dall’anniversario del ritorno di Gagarin sulla Terra. Non poteva esserci una data diversa per «Dido»: all’anagrafe Giovanni Battista Judica Cordiglia. L’italia lo ricorderà come «l’orecchio delle missioni spaziali» o come uno dei due «pirati dello spazio». L’altro era con il fratello Achille, scomparso nel 2015 a Ciriè e insieme avevano vinto «La fiera dei sogni», programma condotto da Mike Buongiorno.
Erano due ragazzi che, costruendo delle antenne su una terrazza in via Accademia Albertina, nel 1957 riuscirono a captare i segnali sovietici intercettando i messaggi lanciati dallo Sputnik. A 21 anni Dido riuscì a sentire dalla ricetrasmittente il respiro di
Laika, poi la voce di Jurij Gagarin. E dai segnali e le voci che arrivano i due fratelli iniziano a sospettare che Gagarin in realtà non fosse in realtà il primo uomo ad andare nello spazio. Ma il primo a tornare per dirlo. Erano gli anni della Guerra Fredda e le avventure dei due fratelli arrivarono alle orecchie dei presidenti di Stati Uniti e Urss.
È il 1960, invece, quando i due fratelli captano una richiesta di aiuto dallo spazio: un respiro affannato e un battito cardiaco affaticato. In seguito capiscono anche che, ogni volta che dall’urss trasmettono le melodie del compositore russo Musorgskij, significa che si stanno preparando al lancio di un nuovo satellite. Quel terrazzo diventa troppo piccolo e i due fratelli si trasferiscono in un vecchio bunker in collina fondando il «Centro Spaziale di Torre Bert». Iniziano a essere conosciuti, in Italia e nel mondo. Vanno in tv e nel 1962 vincono il «Disco d’oro».
L’avvento della tv per raccontare l’impresa di Armstrong fa scemare la fantasia dei due fratelli. L’ultimo post pubblico della famiglia risale al 23 giugno 2020: tutti i nastri sono oggi custoditi all’archivio Nazionale del Cinema d’impresa di Ivrea. La voce dell’uomo delle stelle resta qui. I funerali saranno celebrati il 18 aprile alle 10.30 nel Duomo di Torino.