Il Teatro Regio ritrova solidità e pubblico
Una ritrovata solidità economica e un record di presenze per il pubblico sotto i trent’anni. Sono i risultati principali del bilancio 2023 del Teatro Regio, approvato ieri. Si fa il confronto con il 2022, anno in cui tuttavia ci sono state le ultime limitazioni dovute alla pandemia e alla mancanza di alcuni dispositivi antincendio, oltre a una chiusura per ristrutturazioni che, per quanto avvenuta fra giugno e ottobre, ha ridotto in parte le attività. Il Regio registra un conto economico di 37,5 milioni di euro nel 2023, cresciuto rispetto ai 33,2 del 2022, segnando così un +44% nei ricavi. Il pubblico aumenta del 71%, fra i 95 mila spettatori del 2022 e gli oltre 161 mila dello scorso anno.
Quanto ai contributi, c’è una crescita del 6,5%. Circa 4,7 milioni sono arrivati da privati (+2% sul 2022), mentre dei 23,7 milioni erogati da enti pubblici 15 sono dello Stato fra Fnsv (ex Fus) e contributo aggiuntivo. I costi complessivi si attestano a 34,5 milioni.
Il sindaco di Torino e presidente della Fondazione Teatro Regio, Stefano Lo Russo, ha elogiato il lavoro del sovrintendente Mathieu Jouvin. Il numero uno dell’ente lirico parla di «futuro positivo» e si gode i 20 mila under 30 giunti a teatro grazie alla felice intuizione dell’anteprima Giovani. «Una base di partenza — dice — per traghettare il Regio fuori da acque pericolose».
Oltre a proseguire il rafforzamento, Jouvin assicura che persisterà «nell’attento lavoro di controllo di gestione». Il teatro ha iniziato a pagare le rate di rimborso del finanziamento da 25 milioni erogato da Ministero della Cultura e Ministero dell’economia nel 2022, ricorda Jouvin, «a copertura del debito equivalente evidenziato nel 2020».