Corriere Torino

Stellantis, sì ai compensi dei manager. A Mirafiori altra cassa

Gli operai di Torino saranno in Cig fino al 6 maggio. Uliano, Fim: «Meno maxi stipendi e più investimen­ti»

- C. B.

Mirafiori si ferma ancora con il motore in panne. A pochi giorni dallo sciopero del 12 aprile, in cui i lavoratori dello stabilimen­to hanno manifestat­o in piazza Castello per chiedere nuovi modelli e il rilancio dell’auto a Torino, Stellantis ha annunciato ai sindacati nuova cassa integrazio­ne per oltre 2.000 lavoratori impiegati nella linea della 500 elettrica e della Maserati da lunedì 22 aprile fino a lunedì 6 maggio compreso.

Il nuovo stop getta altre ombre sul futuro, già incerto, della fabbrica di Torino perché arriva dopo il massiccio ricorso agli ammortizza­tori cominciato a inizi anno per 1.260 lavoratori della 500 eletto e con i contratti di solidariet­à fino a dicembre a rotazione per 960 dipendenti della linea della Maserati. In attesa della 500e «low cost» annunciata dal Ceo Tavares, e gli incentivi sull’acquisto di auto vetture, che dovrebbero rilanciare le immatricol­azioni nel nostro Paese, la produzione di Mirafiori scende al lumicino. Edi Lazzi segretario generale della Fiom Cgil di Torino e Gianni Mannori responsabi­le di Mirafiori per la Fiom hanno dichiarato: «Abbiamo fatto bene a fare lo sciopero il 12 aprile con la grande manifestaz­ione che ha visto migliaia di partecipan­ti scendere in piazza per il rilancio di Mirafiori». E hanno aggiunto: «Ecco perché è necessario aprire una vera trattativa a palazzo Chigi con il governo, Stellantis e i sindacati che metta al centro Mirafiori, ma che parli anche degli altri stabilimen­ti italiani, pena la perdita dell’auto nel nostro Paese». Ieri il 70% degli azionisti di Stellantis ha votato a favore dell’attuale remunerazi­one dei manager della multinazio­nale, e quindi anche per i compensi del Ceo Carlos Tavares, un maxi stipendio da 23 milioni di euro (in aumento del 55%) per il 2023. «Siamo in una economia di mercato e gli azionisti possono decidere di aumentare i lauti compensi dell’ad di Stellantis e distribuir­e dividendi, ma come sindacato ribadiamo che la priorità oggi sono gli investimen­ti negli stabilimen­ti non i compensi», ha detto Ferdinando Uliano segretario della Fim Cisl. Anche Luigi Paone della Uilm Torino ha insistito sul tema degli investimen­ti che mandano: «L’annuncio di oggi evidenzia quanto denunciamo da tempo: serve un nuovo modello per Mirafiori, altrimenti il futuro dello stabilimen­to sarà segnato». Si tratta di una «nuova doccia fredda per i lavoratori di Mirafiori, che purtroppo versa in una situazione di stallo costante e di incertezza che sempre di più colpisce i lavoratori», ha commentato Sara Rinaudo di Fismic.

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Lo sciopero Nella foto piazza Castello venerdì scorso gremita dai lavoratori Stellantis in corteo

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