«Prophecy», a Torino il manga diventa film
ATorino imperversa un ragazzo dal volto mascherato di giornali che profetizza crimini di ogni sorta. Il suo nome è Paper Boy e la polizia è sulle sue tracce. Questa volta, il capoluogo sabaudo raccoglie l’eredità (nientemeno) di Tokyo e si trasforma in scenografia perfetta per Prophecy, film tratto dal manga di Tetsuya Tsutsui, pubblicato in Italia da J-pop. La produzione Brandon Box lo annuncia nelle auliche sale del Museo Nazionale del Risorgimento luogo di riprese quanto mai distante dall’immaginario originale.
«Riadattare alla nostra cultura una storia ambientata in Giappone — ammette l’autore e produttore Andrea Sgaravatti — è stata un’operazione complessa e affascinante. Ma l’obiettivo di creare un film pop, giovane e audace in sintonia con il nostro pubblico, lo stesso che ha amato il nostro precedente Dampyr ,è certamente raggiungibile».
A interpretare i protagonisti di una action comedy ambientata tra rider in monopattino («sono i proletari del mondo contemporaneo, dopotutto»), e hacker sospesi tra realtà «fisica» e virtuale, sono un gruppo di giovani e affermati attori italiani. Come Federica Sabatini, Ninni Bruschetta, Denise Tantucci e il torinese Haroun Fall (già protagonista della serie Zero), nei panni del geniale amico dell’eroe mascherato.
Ma, come ampiamente spiegato dal produttore e dallo stesso regista Jacopo Rondinelli, la coprotagonista sarà proprio Torino, «con le sue architetture postmoderne e i suoi residui industriali» che porteranno a girare al Parco Dora, al grattacielo della Regione e, ovviamente, al Museo di piazza Carignano. Rivela il regista: «Prophecy doveva essere girato a Milano, ma dopo aver compreso la vera natura di Torino, capitale tecnologicome ca e laboratoriale nonché sede di tante startup, abbiamo capito che questa era la città giusta. Una vicinanza tematica che si somma ai servizi offerti da Film Commission Torino Piemonte e dalle tante aziende di postproduzione, per esempio Imago Vfx, per il nostro film davvero fondamentali».
Ironia della sorte, il set di giornata ambientato sulla scalinata del Museo del Risorgimento interpreterà un palazzo romano. Alessandro Bollo, direttore dell’istituzione che pochi mesi fa ha ospitato una scena del Gattopardo di Netflix, è comunque soddisfatto dell’operazione: «Sono molto felice di aprirci alle contaminazioni culturali, specie se inserite nella filiera produttiva del territorio. D’altra parte sapere che Garibaldi vs Zombies è il libro più venduto del nostro bookstore, dimostra che culture diversissime non solo possono convivere, ma contribuire a diffondersi nella grande platea delle nuove generazioni».
«Pop»
È una action comedy ambientata tra rider in monopattino e hacker sospesi tra realtà fisica e virtuale Nel cast Sabatini, Bruschetta e Tantucci