Corriere Torino

«I miei film vogliono andare al di là delle frontiere»

- Fabrizio Dividi

«Il mio cinema intende andare al di là delle frontiere, superare un limite. Altrimenti, perché farlo?». L’arte fluttuante di Tonino De Bernardi, «giovane» chivassese classe 1937 in procinto di girare un film con Isabelle Huppert, va in scena al Museo Nazionale del Cinema, con Il cinema senza frontiere, mostra a ingresso gratuito curata da Alberto Momo, al piano zero in Mole. «È un artista unico che ha dato lustro al territorio e il museo non poteva dimenticar­si di lui», sottolinea il presidente Enzo Ghigo cui fa eco il direttore Domenico De Gaetano: «Il cinema di De Bernardi va vissuto e raccontato come un’esperienza irripetibi­le: abbiamo provato a racchiuder­lo in un omaggio che raccolga le sue immagini debordanti, i suoi pensieri senza regole e le sue domande scomode».

Da un colorato percorso che ripercorre le tappe principali della sua carriera (sarà abbinato a una retrospett­iva al Massimo dal 3 al 28 maggio), si percepisce un’identità stilistica senza costrizion­i, sviluppata in un contesto frammentat­o e sperimenta­lista. Per Fredo Valla, tra i primi a fargli visita, «Tonino è l’espression­e più limpida del “cinema verità” ponendosi al centro della vita e registrand­ola senza condiziona­menti. La forma? Non è importante quanto il racconto che registra un flusso continuo di volti e di situazioni». Poco più in là, Sergio Toffetti definisce il cinema di De Bernardi «punto di forza delle avanguardi­e degli anni 60 nonché rappresent­ante di un cinema aperto e libero. Non è un caso che Jonas Mekas lo apprezzass­e e che facesse parte di un gruppo di artisti come Plinio Martelli i cui film sono conservati all’archivio di Ivrea, e Pia Epremian, autrice, fra gli altri, di Medea».

Claudia Gianetto, coordinatr­ice dell’allestimen­to, rivela le modalità di costruzion­e del percorso: «Doveva essere un viaggio di scoperta che accogliess­e chi apprezza già De Bernardi, ma anche coloro che ancora non lo avevano conosciuto». Spiega che a rendere unica l’esperienza sarà lo stesso regista con la presenza «frequente» in un ufficio che ricrea il suo personale. Possiamo dire che, alla stregua di Marina Abramovic, che «the artist is present»? “In un certo senso sarà così, anche se con Tonino i visitatori potranno “comunicare” di persona, pratica che il regista sa fare benissimo da almeno 60 anni».

Tonino De Bernardi, intanto, «scherza» con la sua camera filmando il pubblico. «Oggi vi renderò immortali: anche se, non essendo il mio cinema distribuit­o in sala, lo sarete solo nei miei armadi».

Oggi vi renderò immortali: anche se, non essendo il mio cinema distribuit­o in sala, lo sarete solo nei miei armadi

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Sul set Le riprese di «Sorrisi asmatici - Fiori del destino»

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