Millo, il «pittore volante» che crea murales
Nel 2014 con il progetto Habitat Francesco Giorgino, in arte Millo, vinceva il bando internazionale di arte pubblica B.ART - Arte in Barriera, per la trasformazione di 13 facciate cieche del quartiere, mutate in opere d’arte per migliorare la qualità urbana e l’attrattività ambientale di Barriera.
E oggi, a distanza di 10 anni, Millo torna a Torino per ripristinare il murale in piazza Bottesini. Fino al 30 aprile infatti (giorno dell’inaugurazione ufficiale alle 11) sarà possibile osservare il «pittore volante» all’opera, sospeso dinanzi all’imponente facciata di 500 metri quadrati del civico 6. Dove Millo darà vita ad una nuova scena di vita urbana, in cui chi osserva entra nell’opera e ne diventa parte. Se sarà una copia oppure una nuova idea, sarà solo l’artista a svelarlo tratto dopo tratto.
«Sono felice di essere tornato a Torino — racconta Millo — il progetto B.ART fu davvero unico e visionario. Ancora oggi lo ritengo tra i lavori più importanti a cui abbia mai preso parte. Ritornare dopo tutto questo tempo e rimettermi all’opera è davvero bello — aggiunge —. In molti sono già passati a salutarmi e a raccontarmi il loro rapporto con Barriera e i miei lavori: è qualcosa di unico».
E come nel 2014 l’obiettivo è ambizioso: contribuire con l’arte alla rigenerazione urbana, non solo per gli abitanti del quartiere ma per tutti coloro che lo attraversano. E così grazie alla collaborazione con la Città di Torino e Arcobaleno Cooperativa Sociale, nuova proprietaria dell’immobile di piazza Bottesini, Fondazione Contrada Torino Onlus torna in Barriera per dare il via ai lavori di ripristino del murale, oggi del tutto scomparso.
«Crediamo molto negli effetti di questo tipo di azioni — afferma Germano Tagliasacchi, direttore della Fondazione — ancora oggi, grazie al racconto itinerante creato da Millo, possiamo sviluppare una serie di attività come tour didattici e incontri tematici per spiegare a scuole e gruppi interessati che l’arte può, anzi deve, interagire e migliorare la qualità abitativa di un quartiere. Le architetture stesse possono essere strumenti vivi di interazione e riflessione sociale».
L’opera di Millo, coperta da interventi per l’efficientamento energetico, «tornerà al suo splendore — aggiunge Tito Ammirati, presidente di Arcobaleno — e quel palazzo, prima segnato dal tempo, si presenterà alla città come un bell’esempio d’intervento che, grazie alle sinergie tra gli attori del territorio, porta l’arte e la cultura in un quartiere complesso come Barriera».
❠ Sono felice di essere di nuovo a Torino, ritornare dopo tutto questo tempo e rimettermi all’opera è davvero bello