La Juve sbatte su Sportiello Il Bologna può agganciarla Il Milan «blinda» il 2° posto
Almeno quattro gli interventi importanti del vice di Maignan
Juventus ha fatto 13, ma ha poco da festeggiare: sono i punti racimolati nelle ultime 13 giornate, con un passo più da salvezza che da Champions. Il big match all’allianz Stadium contro un Milan piccolo così finisce senza reti (0-0) e senza tiri in porta dei rossoneri. Un altro pareggio, il terzo consecutivo per la Juve che oggi può essere raggiunta al terzo posto dal Bologna. «Il Bologna non ci deve preoccupare, pensiamo alla partita contro la Roma», taglia corto Allegri. Poi un altro telegramma: «Perché giochiamo solo un tempo? Perché siamo dei benefattori, ma non mi sembra che questa sera abbiamo regalato un tempo agli avversari».
Era da un po’ di tempo che la Juve non metteva sotto l’avversario. Ma è stata fermata a turno da Sportiello, dal palo (colpito da Danilo) e da un salvataggio sulla linea di Thiaw. «Juve-milan è stata una sfida tra deluse? Alla Juve si gioca sempre per vincere, ma siamo a un passetto dalla Champions e in finale di Coppa Italia – replica Allegri –. Certo, la vittoria lascia un sapore diverso, ma abbiamo creato tante occasioni concedendo poco o niente al Milan». Locatelli non nasconde la delusione: «C’è assolutani mente un po’ di amarezza, perché dovevamo vincere. Ma ho visto un atteggiamento giusto. La Coppa Italia? Alzare un trofeo è sempre importante, è da tre anni che non vinciamo nulla, ma ora pensiamo al campionato». Così invece Weah, uno dei quattro statunitensi in campo: «Una partita difficile, in un momento difficile per tutti. Sto giocando in un ruolo nuovo: attaccare mi viene più facile, ma sto migliorando sotto ogni punto di vista».
Due allegrate nell’undici iniziale: Cambiaso mezzala e l’insufficiente Yildiz titolare dopo 70 giorni. I rossoneri non impensieriscono mai Szczesny. Meglio i bianconeri, pericolosi con due conclusioscattarsi», di Vlahovic disinnescate da Sportiello. In avvio di ripresa Sportiello e il palo respingono il tap-in ravvicinato di Danilo. Dopo un’ora di gioco, ecco il tridente bianconero. La sostituzione non va giù a Vlahovic, che schiaffeggia la bandierina del corner, non saluta Allegri e lancia una bottiglietta in panchina. A turno, c’è sempre qualcuno che patisce palesemente le decisioni di Max. «Vlahovic arrabbiato? Non è successo niente, ho fatto un cambio che ritenevo opportuno. Nessuna bocciatura, Dusan aveva giocato tante partite. Avevo bisogno di più freschezza davanti. E i subentrati hanno dato un bel segnale, come era accaduto contro la Lazio». La mossa offensiva funziona, perché Chiesa è tarantolato e ispirato come ai tempi belli e l’altro subentrato Milik impegna severamente Sportiello. «Chiesa negli spazi sa come fare male. È entrato molto bene in partita, ha creato alcune situazioni importanti. Ma Federico può ancora migliorare nel primo controllo del pallone, gliel’ho anche detto».
Nel finale Thiaw cancella sulla linea di porta un gol (quasi) fatto di Rabiot, poi Milik e Miretti sbagliano il colpo del ko. «Il secondo tempo è stato migliore del primo? Vuol dire che la squadra è ben allenata...», aggiunge Allegri. Poi, interpellato sul suo futuro (sempre in bilico) e sulla possibilità di cambiare abito tattico alla Signora: «Io amo i giocatori tecnici, sono cresciuto con un allenatore come Galeone che non ha mai parlato di moduli ma di tecnica individuale. Resto di sicuro con il pass per la Champions? Mi hanno sempre insegnato che di sicuro nella vita non c’è mai niente. Certe domande sarebbero da fare alla società, perché io devo pensare al finale di stagione e a dare equilibrio alla squadra. Certo, ritrovare la vittoria ci ridarebbe un po’ di fiducia».
❠ La scelta di Max Vlahovic arrabbiato? Ho fatto un cambio che ritenevo opportuno Nessuna bocciatura
❠ Manuel Locatelli C’è un po’ di amarezza, perché dovevamo vincere. Ma ho visto un atteggiamento giusto