«Noi, piccoli uomini alle prese con la forza della natura»
Din prima nazionale alle Fonderie Limone di Moncalieri da oggi a domenica, è il primo lavoro che sancisce l’operato collettivo delle due compagnie teatrali Focus e Chaliwaté. Le loro strade si incrociano dal 2016 accomunate dal gusto per le forme teatrali insolite, un teatro artigianale di immagini senza parole. Autori, registi e interpreti di questo spettacolo, a cavallo tra finzione onirica e realtà, sono Sicaire Durieux, Julie Tenret e Sandrine Heyraud: «Abbiamo unito le nostre diverse competenze nel teatro fisico. I gesti creano immagini evocative, suggestive e metaforiche. Il teatro d’oggetti consente una scrittura scenica molto vicina a quella cinematografica. Puoi giocare con diversi livelli e scale, creando spazi realistici e da sogno. Propone un linguaggio metaforico e poetico. Per quanto riguarda le marionette, possono essere magiche. Ma questi diversi strumenti, molteplici stili e media, sono e restano sempre al servizio della storia da raccontare».
è un ritratto tenero e spiritoso di un’umanità sorpresa dalle incontrollabili forze della natura. La storia si svolge in tre atti ognuno dei quali affronta un diverso cataclisma, «abbiamo scelto le ondate di caldo perché a livello globale sono un fenomeno che stiamo vivendo tutti in tutto il mondo e che aumenta ogni anno. L’orso polare sul lastrone di ghiaccio è un’immagine molto utilizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici e ci siamo divertiti a partire da questa iconografia molto conosciuta e rappresentativa. La tempesta di vento ha fornito materiale visivo forte e più acrobatico. Per quanto riguarda l’alluvione, ci siamo ispirati alle foto di Venezia allagata con persone che continuano a fare shopping con borse di lusso e acqua fino ai fianchi. La città sotto l’acqua ci è sembrata un’immagine estremamente forte per concludere lo spettacolo. Molti Paesi e città subiranno gravi inondazioni, come è accaduto in Brasile recentemente e come abbiamo sperimentato in Belgio, dove viviamo, nel 2021».
In mezzo a questo caos, i protagonisti cercano di mantenere una normale vita in famiglia. Nel frattempo, tre giornalisti che girano il mondo, stanno facendo del loro meglio per documentare l’apocalisse e con il poco equipaggiamento a loro disposizione filmano le ultime specie viventi sulla Terra: tre animali selvatici sull’orlo dell’estinzione. «Questo spettacolo e i cataclismi che narriamo servono per mostrarci la nostra piccolezza di fronte alla natura».