Dario Scalella, l'innovatore aeronautico che resta con i piedi per terra
Per il Ceo e fondatore di K4A «le idee contano ma bisogna poterle poi trasformare in realtà » , come realtà è diventato il nuovo modello di business, di cui la società napoletana è pioniera, che unisce il know-how par tenopeo a investimenti asiatici
Dottor Scalella,chi sono oggi i destinatari,quali sono le applicazioni e quali i mercati del suo elicottero biposto bimotore? L'elicottero biposto bimotore che abbiamo progettato sarà utilizzato da piloti civili e militari come addestratore per ottenere il primo brevetto di volo, ma può vantare diversi ambiti di applicazione: dall'osservazione del territorio, di oleodotti o linee elettriche, a quella dei boschi per la prevenzione e la segnalazione di incendi, ma soprattutto per il trasporto di persone. Sarà la nuova “macchina” dei cieli del futuro. I primi esemplari decolleranno nella macroregione Asia Pacific, grazie alla joint venture siglata, circa un anno fa, tra noi e la cinese Changxing Aviation Equipment Corporation, azienda meccanica che realizza manufatti per le più importanti aziende aerospaziali del Paese asiatico. Analoghe collaborazioni sono in corso per penetrare nuovi mercati e attrarre investimenti, come ad esempio quello nel Medio Oriente.
Quanto è stato importante il web nella realizzazione del progetto?
Il web è oramai una finestra sul mondo che abolisce nei fatti il localismo dei mercati e interconnette, rendendo tutto presente e confrontabile. Una risorsa fondamentale, dalla quale ormai non si può prescindere per comunicare, identificare fornitori, fare rete, confrontare tecnologie e tenere un occhio aperto sulla possibile concorrenza.
Ha contato più la genialità del singolo o la cultura dell'azienda?
Direi la cultura e la genialità aereonautica del nostro territorio che abbiamo saputo distillare e applicare a un progetto ambizioso, oggi a portata di mano. Crediamo molto nella capacità dei nostri lavoratori di fare squadra. Si tratta di un team di 28 giovani ingegneri e meccanici affiancati e guidati da consulenti senior di grande esperienza. Il loro entusiasmo è coinvolgente. Con loro abbiamo avviato una sfida che ci rende orgogliosi: collocare la nostra azienda nel quartiere di Ponticelli, nell'ex-area industriale Napoli Est, periferia fortemente disagiata. Qui, infatti, la presenza di K4A, e del suo potenziale umano, ha un'importante valenza sociale e contribuisce a rilanciare una zona della città strategica per il suo sviluppo. A testimonianza del ruolo che ricopriamo sul territorio e non solo, nell'agosto del 2014 il premier Matteo Renzi ha deciso di visitare K4A quale eccellenza del Sud Italia.
L'innovazione si costruisce su?
Formazione, ricerca, investimento sui giovani, che a loro volta devono avere voglia di “mettersi in gioco” per cercare nuove strade. Innovare significa cercare nuove soluzioni a problematiche e necessità reali, trovare nuovi modi per risolvere e migliorare processi già esistenti e dare modo a sempre più persone di poterne usufruire. Ed è con questo spirito che abbiamo elaborato il nostro progetto. Il carattere innovativo dell'elicottero KA-2HT, infatti, è fortemente legato al tema della sicurezza e dei consumi ridotti per la classe di elicotteri leggeri certificati. Si tratta, come dicevamo, di un bimotore: la rottura di un motore, quindi, non comporta manovre di emergenza pericolose. Questa caratteristica gli consentirà di beneficiare delle autorizzazioni necessarie per sorvolare centri densamente abitati.
In un buon progetto quanto è importante l'idea e quanto gli investimenti?
Le idee sono importanti, indispensabili, ma poi bisogna poterle trasformare in realtà. É proprio per questo motivo che abbiamo sperimentato un nuovo modello di business, di cui siamo pionieri, e che unisce il know-how napoletano a investimenti stranieri. In quest'ottica è nata la joint venture con la cinese Changxing Aviation Equipment Corporation. Con l'accordo, dal valore di 32 milioni di dollari, gli investimenti in denaro sono esclusivamente in capo al partner cinese. K4A, invece, mette sul piatto il progetto innovativo. Lo scorso gennaio, a Jing de Zhen, è stata posta la prima pietra per la costruzione dello stabilimento produttivo della Jiangxi Deli Helicopter Industrial co. Ltd, l'azienda figlia della joint-venture. In capo a questa nuova società c'è la produzione e la commercializzazione in Cina e nella regione Asia Pacific del nuovo elicottero. Attraverso questo accordo, inoltre, stiamo curando la implementazione della aeronautica leggera in Cina, e permettendo a produttori italiani di velivoli ultraleggeri di trovare spazio in un mercato che offre opportunità senza eguali oggi al mondo. Speriamo di replicare presto in altre macro-regioni del mondo.
La sua esperienza al Premio Best Practices per l'Innovazione di Confindustria Salerno,invece,come la giudica? Può essere anche questa iniziativa utile per aprire la strada dell'innovazione in Italia?
Occasioni del genere sono preziose, possono creare reti e connessioni importanti. Con la modalità dello storytelling, consentono anche a imprese e startup innovative di incontrare il mercato e la finanza nazionale e internazionale. Vanno gestite e implementate al meglio. Soprattutto perché consentono alle idee di contaminarsi: creare sinergie, ascoltare gli altri, imparare da chi fa meglio, per crescere e potenziare le proprie imprese. Per noi è stata una modalità di raccontare anche sul nostro territorio il progetto.
Un'ultima curiosità:se avesse potuto,avrebbe voluto inventare…
Inventare, creare e costruire, ma soprattutto innovare, mi ha sempre appassionato, anche se sono abituato a rimanere con i piedi per terra. Mi piace, inoltre, ottimizzare la gestione manageriale dei processi. Per fortuna ho ancora tanti desideri da realizzare.Tra questi, a breve, la realizzazione del nostro elicottero quattro posti e di contribuire a qualsiasi livello allo sviluppo della nostra meravigliosa terra.